giovedì 4 novembre 2010

Alzey – Il baluardo degli Svevi e dei Wittelsbach


Il piccolo castello di Azley ha una storia strettamente legata a quella delle più importanti famiglie sovrane europee: i Lorena, gli Hohenstaufen, gli Assia, i Wittelsbach e i Welfen, cioè gli esponenti della casa ducale bavarese noti in Italia come ‘guelfi’.


LA CULLA DEL PALATINATO – Le parti più antiche del castello derivano da una piccola rocca eretta intorno al 1115 da duca Federico II di Svevia, appartenente al casato degli Hohenstaufen. Alzey era, all’epoca, il perno del suo potere. Cent’anni più tardi i Wittelsbach, divenuti i conti di Azley, trasformarono l’edificio primitivo in un ampio castello feudale, con caratteristiche soprattutto residenziali.
Il duca Federico II di Svevia ebbe due figli: il primo, passato alla storia con il nome di Federico I Barbarossa, fu a capo del Sacro Romano Impero dal 1155 al 1190. Il secondo, Corrado, ereditò la tenuta di Alzey e nel contempo la carica di conte del Palatinato, che in origine spettava alla stirpe dei Lorena. Il ‘conte palatino del Reno’ (questo il suo titolo ufficiale) godeva di un notevole potere politico nell’ambito del Sacro Romano Impero della nazione tedesca: come principe elettore contribuiva alla scelta dell’imperatore e in sua assenza ne esercitava provvisoriamente le funzioni. Inoltre aveva competenze giudiziali nelle controversie che convolgevano il re. Nel 1214 l’imperatore Federico II assegnò la contea del Palatinato renano ai Wittelsbach, che trasferirono la loro residenza a Heidelberg. Perciò molti ignorano che la potenza di questa famiglia ebbe origini in realtà ad Alzey.
Quando il principe elettore Carlo morì, nel 1685, senza lasciare discendenti maschi, il re francese Luigi XIV rivendicò il dominio sul Palatinato, in quanto suo fratello, Filippo I duca d’Orleans, era sposato con Lisa Carlotta, figlia di Carlo. Ne segui la guerra di successione palatina, nel corso della qual il ministro francese della guerra impartì al generale Melac l’ordine di ‘ridurre in cenere il Palatinato’. Anche il castello di Alzey riportò gravi danni nel 1689.


DALL’ANTICA INCISIONE ALLA RICOSTRUZIONE NOVECENTESCA  – Il castello andò dunque distrutto durante la guerra di successione del Palatinato, in cui le truppe francesi devastarono i territori tedeschi d’oltre Reno. Per oltre duecento anni non ne resto che qualche rovina.
La ricostruzione fu  effettuata, a cavallo tra Ottocento e Novecento, sulla base di un’antica  incisione dello svizzero Matthàus Merian il Vecchio (1593 – 1650). Egli, con il figlio omonimo, riportò puntualmente le caratteristiche topografiche di molte città europee nelle tavole della “Topografia” di M. Zeller, opera monumentale realizzata tra il 1642 e il 1688: tra queste figurava anche la cittadina di Alzey coni suoi monumenti. Durante la ricostruzione non tutto fu riprodotto fedelmente, ma i lavori, nell’insieme, ricalcarono il modello seicentesco. Per i criteri attuali, un falso ingiustificabile. Per quell’epoca, un recupero di memoria storica del luogo.

IL ‘MATRIMONIO D’AMORE DI BACHARACH’ – Il conte palatino Corrado di Hohenstaufen non aveva discendenti maschi, ma solo una figlia, Agnese, che nel 1195 sposo il guelfo Enrico di Braunschweig, o Brunswick, nel cosiddetto matrimonio d’amore di Bacharach. Il marito era figlio di Enrico il Leone, a lungo impegnato nella lotta per il potere imperiale, da cui usci però perdente. In seguito a questo matrimonio, i guelfi furono per circa diciannove anni signori di Alzey.


CITTA’ BIMILLENARIA – Alzey è una delle città più antiche della Germania, essendo fondata nel 400 a. C. dai Celti, che l’avevano chiamata ALZIAIA. In epoca romana sorgeva qui un “castellum” a presidio del “limes” renano, le cui rovine sono ancora visibili. In seguito Alzey fece parte della Franconia, finché dall’897 divenne un feudo diretto dell’impero.
Della rocca innalzata nel XII secolo da Federico II di Svevia rimane ancora la torre d’accesso.

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