lunedì 10 ottobre 2011

Castello di Moritzburg


Schloss Moritzburg è un edificio barocco piacevolmente insolito, con le sue torri rivestite di ceramica rossa e la sua facciata di un giallo brillante. Dal punto di vista architettonico è il risultato di una continua conversione di un complesso costruito in epoca rinascimentale.

I boschi a nord di Dresda hanno rappresentato per secoli la riserva di caccia dei principi elettori e dei re sassoni. Per questo non sorprende che l’elettore Moritz possa avere eretto qui una palazzina di caccia nel 1542, che venne chiamata Motirtzburg dopo la sua morte.


Si trattava di una costruzione rinascimentale, continuamente ampliata e modificata seguendo l’evoluzione dal Rinascimento al Barocco. Ma fu soprattutto l’elettore Federico Augusto I, meglio conosciuto come Augusto il Forte, a ricostruire completamente il castello in stile barocco. Essendo un appassionato di caccia ed avendo frequentato la palazzina di Moritzburg in gioventù, Augusto desiderava trasformarla in una residenza dove poter alloggiare e ospitare la propria corte.

Per riuscire in questo intento, dovette modificarla in modo tale da permettere  affollate battute di caccia e renderla idonea a festeggiamenti e banchetti. Il lavoro di conversione della struttura fu realizzato fra il 1723 ed il 1733, sotto la supervisione di Matthàus Daniel Poppelmann, che si occupò anche dello Zwinger di Dresda.


Il piano terra è inusuale, con le sue torri angolari, sporgenti e tuttavia integrate nell’insieme. Esse sono unite al corpo principale da strette maniche di collegamento. I’imponente sala da pranzo fu costruita per i magnifici banchetti di Augusto, come contraltare architettonico della cappella, che venne invece edificata sul lato ovest, tra il 1661 e il 1672.


Gli edifici sorgono su un’area pressoché quadrata (90 x 95 m), come su un piedistallo, dal quale le scalinate dotate di balaustre, decorate da sculture, conducono all’isola sottostante. Il lago, creato nel 1730 dopo il completamento del castello, si integra perfettamente in questo panorama, anche grazie alla presenza di altri numerosi specchi d’acqua. L’imponenza del castello è enfatizzata da otto piccoli padiglioni che lo circondano. Il giardino venne realizzato in stile barocco francese e  si estende in direzione nord.


L’armoniosa decorazione interna dello Schloss Moritzburg riflette perfettamente quella esterna. Essa è opera dell’architetto di corte di Augusto, Raymond Leplat, che riprese costantemente il carattere di palazzina di caccia proprio del complesso. Raffinati arazzi in pelle dipinta con raffigurazioni correlate alla caccia, come la Festa dei pescatori al lago di Moritzburg e scene tratte dalla mitologia greca che vedono la dea Diana come protagonista, ispirarono l’appellativo “Dianenburg”. Si tratta di capolavori di inestimabile valore, sia sotto il profilo storico, sia sotto quello della lavorazione artigianale. Consistono infatti in singoli pezzi, coperti da una lamina d’argento e dipinti con colori brillanti.


Gli alti muri bianchi della sala da pranzo sono decorati dai palchi dei cervi, ma anche le altre sale sono ricche di trofei venatori.


Due scaloni d’onore conducono, tanto da est quanto da ovest, al piano superiore, dove si trovano le decorazioni più antiche di tutto complesso. Muri e soffitti sono coperti di banchi stucchi, impreziositi solo da piccole dorature.

Qui si trova la cappella del castello, il cui altare è l’opera di Johann Fink, autore anche delle volte.



Di fronte all’ingresso principale si trovano le vecchie stalle, che oggi ospitano la stazione di monta più importante della Sassonia. Qui si svolge, nei primi tre week end di settembre, una famosa mostra equina di stalloni.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ma che meravigliosa costruzione! Quelle carrozzine da neonato sono una favola. Buona giornata cara

La Duchessa ha detto...

Bellissime immagini!

maris ha detto...

Come ti speighi che io non amo il usso e lo sfarzo in genere...ma i castelli mi incantano???
Questo non lo conoscevo e devo dire che mi ha colpito...bellissimo!
Baci zia Mame cara!
Maris

verderame ha detto...

da quando l'ho visto per la prima volta l'ho sempre chiamato il castello dei panettoni, ciao Marina

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