lunedì 17 gennaio 2011

Johannisburg


Schloss Johannisburg ad Aschaffenburg è uno dei più grandi castelli quadrilateri del Rinascimento. Costruito in uno stile armonioso sulla riva del fiume Meno, è un edificio in arenaria rossa impreziosito da un meraviglioso parco sulla riva opposta del fiume.



Nel 1552 un incendio devastante arse gran parte della città bavarese di Auschaffenburg compresso il suo castello medievale. In conseguenza di ciò, l’arcivescovo elettore Johann Schweickard von Kronberg commissionò all’architetto di Strasburgo Georg Ridinger la costruzione di una nuova dimora. Egli disegnò un edificio armonioso, quasi simmetrico, costituito da un piano terra quadrato con quattro ali a circondare una corte anche essa quadrata.
Le torri angolari sporgono leggermente rispetto alla facciata, conferendo una maggiore definizione alle ali e un carattere decisamente maestoso al castello. L’armonia è rotta soltanto dal vecchio mastio, che sorge nella corte interna. Ridinger lo conservò, dopo che si era salvato dalle fiamme, benché non si trovi esattamente al centro dell’ala nord del castello, ma leggermente spostato verso oriente.



Le facciate esterne delle ali sono sobrie, con l’unica decorazione costituita dalla fila regolare di finestre sovrapposte e di abbaini, mentre i marcapiano orizzontali seguono la scansione dei tre piani. Il frontone al centro di ogni ala aggiunge movimento, interrompendo la linea del tetto a capanna. La parte alta è suddivisa in tre livelli e abbellita da finestre decorate in stile manierista. Esse accompagnano l’occhio alla sommità del tetto delle torri angolari e del mastio, che sono nello stesso stile, e risultano più riccamente ornate a mano a mano che si sale verso il colmo. Al di sopra dell’ottavo piano, ogni torre d’angolo diventa ottagonale, dando così l’impressione di essere addirittura rotonda. Ciascuna di esse è sormontata da una lanterna di ardesia. Il mastio, per contro, è coperto da un ripido tetto a padiglione, con delle piccole torri rotonde e slaciate agli angoli.


La Schlosskirche (la cappella del castello) non è separata, ma è perfettamente integrata nell’ala nord. L’altare fu realizzato da Hans Junker, in marmo e alabastro, con una grande ricchezza di dettagli, inclusa, sulla destra, una raffigurazione dell’architetto con un modello dell’edificio.
L’ala ovest ospita le sale di rappresentanza e la pinacoteca. La raffinata decorazione interna venne commissionata dall’elettore Frederick Karl von Erthal, che governò dal 1774 al 1802. quest’area è stata recentemente restaurata con grande cura per cui oggi queste stanze danno un’esatta impressione del primo Classicismo tedesco. La pinacoteca raccoglie opere provenienti dalla collezione di stato della Baviera, con alcuni notevoli lavori di Hans Baldung Grien e Lucas Cranach. La biblioteca, nella torre dell’angolo a nord-ovest, contiene alcune rare edizioni a stampa e manoscritti provenienti da Magonza che non sono sempre consultabili.


Lo Schloss Johannisburg è situato sul meno, ma fu costruito su un’altura, per essere preservato dalle inondazioni. Per complettare l’opera, Ridinger allargò in modo considerevole lo spiazzo ove sorgeva il vecchio castello, spiazzo che è sostenuto da un muro massiccio ben più in alto rispetto al livello del fiume. Questo fu il punto preciso scelto per l’edificazione.
Dalle magnifiche camere dell’ala ovest, la vista si apre sulla valle e sul grande parco Schonbusch, sulla sponda opposta. Questo giardino all’inglese fu commissionato dall’elettore Frederick Karl von Erthal all’architetto portoghese Emmanuel Joseph d’Herigoyen e più tardi realizzato da Frederick Ludwig Sckell, mentre il progettista lusitano si concentrava sugli edifici del parco stesso.



Tra questi più famoso è noto come Schlosschen (castello in miniatura). Costruito in stile classico, si sviluppa su due piani normali e un atico. La facciata è meravigliosamente sobria, punteggiata da porte e finestre, e la decorazione interna non è particolarmente sontuosa; si tratta senz’altro di un esempio felice di eleganza contenuta riecheggiante l’antichità greco-romana. Il Tempio dell’Amicizia, costruito nel 1800, è anche esso neoclassico, in contrasto con il Dorfchen (piccolo villaggio) del 1788, costituito da numerose “romantiche” case che riproducono il classico idilio campestre vagheggiato dall’aristocrazia: dolce e spensierato.



IL FASCINO DELL’ANTICA ROMA – Tra il 1830 e il 1840, il re Ludovico I di Baviera trascorreva gran parte del proprio tempo ad Aschaffenburg. Qui egli commissionò l’edificazione di una casa in stile classico, ispirata alla domus di Castore e Polluce, da poco scoperta a Pompei. Questo “Pompeianum” doveva contenere oggetti frutto degli scavi di Pompei e, durante il periodo 1840-48, Frederick von Gartner costruì per il re una casa in stile romano classico, con colonne e mosaici: una follia romantica su uno sperone roccioso con vista sui vigneti. Pompei, sommersa dalla pesante pioggia di cenere e lapilli eruttati dal Vesuvio nel 79 d. C., fu riscoperta solo nel 1748. il suo ritrovamento divenne un elemento di grande fascino in tutt’Europa e queste testimonianze architettoniche lo dimostrano ampliamente. 

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