venerdì 4 febbraio 2011

Wilhelmshohe


L’imponente monumento di Ercole che si erge in cima alla montagna ricca di boschi, nei giardini di Wilhelmshohe, sembra quasi un’enorme guida che mostrala via per il castello. Questa statua, posta nel punto più alto di Kassel, è divenuta il simbolo della maggiore città dell’Assia settentrionale.



L’entrata di Wilhelmshohe è costituita da un lungo rettilineo di 5 km che corre dai due posti di guardia di Oberneustadt fino al castello e oltre, in un ideala asse visivo che arriva al monumento di Ercole, al estremo oriente della foresta di Habicht. In tal modo, esso congiunge la città non solo al castello, ma anche ai boschi circostanti.


La statua in rame di Ercole, creata da Johann Jacob Anthoni nel 1717, simboleggia la natura domata dall‘uomo, un tema ripetuto ovunque nel parco. È alta 9 m ed è insalata su una piramide alta a sua volta 30 m, che corona una gigantesca struttura ottagonale. Una cascata lunga 150 m e larga 10 m nasce dal bacino che si trova alla base dell’ottagono, che è alto 28,5 m a partire dalle scalinate e diviso in tre sezioni. Si tratta di un’idea eccentrica realizzata in grande scala, con la quale il langravio Karl realizzò certamente un monumento unico.


A completamento del simbolismo insito nell’Ercole, Karl volle un giardino barocco dalle forme rigorosamente geometriche, del quale sopravvive ben poco. Nella seconda parte del XVIII secolo, il langravio Frederick II e l’elettore Wilhelm I trasformarono i giardini in un magnifico parco panoramico, dai contorni dolci e armoniosi, con corsi d’acqua artificiali, prati e gruppi di alberi. Nulla fu lasciato a caso. Molte rare specie botaniche vennero impiantate e il modello del giardino all’inglese venne fedelmente riproposto, tanto che non mancano le finte rovine di un acquedotto romano, un monumento a Virgilio, una grotta della Sibilla, un tempio di Mercurio e un ponte del diavolo.



Tra il 1786 e il 1798, l’elettore Wilhelm I commissionò all’architetto Simon Luis du Ry la ristrutturazione del castello in stile neoclassico, allo scopo di rimpiazzare integralmente l’edificio rinascimentale. La riconversione fu realizzata a lotti. Innanzitutto venne eretto l’edificio in pietra bianca a sud, seguito dall’ala contenente la chiesa a nord.


Entrambe le costruzioni hanno una proiezione centrale, con una fila di imponenti colonne che raggiungono l’ultimo piano e un piano superiore la cui balaustra è decorata con urne. Il passo successivo prevedeva un corpo centrale con un portico esastilo ed un timpano triangolare sormontato da una cupola che fu distrutta nel corso della Seconda Guerra Mondiale e mai ricostruita.
Le due ali arrotondate e leggermente più basse, che collegano il blocco centrale alle due ali vere e proprie, furono realizzate solo nel 1829. la corte antistante il lungo edificio curvilineo guarda le montagne e l’occhio viene condotto attraverso il parco, oltre la cascata, sino alla statua di Ercole.



Nel 1822 venne realizzata l’ampia serra, si tratta di un luogo magico, ricco di piante meravigliose e particolarmente gradito nei giorni di pioggia. Si tratta di un tipico esempio di architettura industriale tedesca del XIX secolo e rappresenta una delle più antiche costruzioni in vetro e ghisa dell’intera Germania.
La Staatliche Gemaldegalerie (la pinacoteca pubblica) conserva una collezione di antichi maestri che è fra le maggiori in Germania, dopo Monaco, Dresda e Berlino. Include lavori di Rembrant, Durer, Rubens e van Dyck. Il museo inoltre ospita una collezione di antichità greche e romane, fra le quali spicca l’Apollo di Kassel.



Solo l’ala realizzata in pietra bianca conserva l’arredamento e le suppellettili autentiche, un eccellente esempio dei cambiamenti nel gusto e nel disegno degli interni delle dimore aristocratiche tra il 1760 ed i 1830. vi sono inoltre pezzi originali Luigi XVI, mentre altri sono di fattura inglese, uno stile più aprezzato dalla casa regnante d’Assia dalla seconda metà del XVIII secolo in poi. Nondimeno, l’arredamento comprende mobili in stile impero, risalente all’epoca di Girolamo Bonaparte e alla Restaurazione del 1815. particolarmente degne di nota sono le sale da bagno con pareti in legno, una vasca incassata nel pavimento, un candeliere veneziano, un sofà e diverse poltrone. Sembra di trovarsi in un prototipo dei moderni ‘centri benesere’.



IL LOWENBURG
Nel tardo ‘700, l’intera Germania aristocratica impazziva letteralmente per le rovine romantiche e l’elettore Wilhelm non faceva eccezione con il suo castello artificialmente semi diroccato in un angolo nascosto del parco. Conosciuto come il Lowenburg (castello dei leoni), esso rappresentava il ‘buen retiro’ del principe che vi si recava per i propri momenti di tranquillità, talora in dolce compagnia.
L’architetto Johann Christoph Wussow fu assunto dal principe per tradurre le sue idee romantiche in realtà nel periodo fra il 1793 e il 1806. a tale scopo realizzò un castello che nelle intenzioni avrebbe dovuto somigliare ai modelli inglesi. Raggruppò gli edifici intorno ad una corte rettangolare e munì il tutto secondo l’idea imperante nel XVIII secolo di castello medievale: una motta, bastioni, merli, camminamenti, fossati e ponti levatoi. Tutto ciò che oggi ci appare in decadenza fu effettivamente realizzato con questo aspetto. Si trattò di una curiosità per l’epoca e, dopo averla vista, molti nobili acquistarono vecchie rovine per restaurarle.
Nell’abside della cappella del castello si trova la tomba dell’elettore Wilhelm I, che fu sepolto qui secondo le sue ultime volontà.

4 commenti:

Federica ha detto...

Ma grazie, sei sempre gentile! Ma come fai a trovare tutte queste notizie sui castelli!
Mi da molte idee per i futuri viaggi...
Un caro saluto
Federica

Anonimo ha detto...

Non conoscevo questa meraviglia!!! E' sempre un piacere passare dal tuo blog. Quante meraviglie esistono nella nostra Europa di cui ignoro l'esistenza!

Anonimo ha detto...

Wow favoloso!! Quando si dice fare le cose in grande!! Che parco immenso...
Oltre agli edifici, sarei curiosissima di vedere la serra!!

Sciarada ha detto...

Ciao Ziamame, credo che la cosa più straordinaria di queste antiche costruzioni sia la loro capacità di parlare attraverso i simboli che custodiscono, trasmettono informazioni preziose per chi vuole coglierle, oggi questo, purtropo non esiste più!
Buona domenica!

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