sabato 19 febbraio 2011

Il Cremlino (parte VI)


CATTEDRALE DELL’ANNUNCIAZIONE (Blagovescenskij sobor) – L’ultima cattedrale, forse la più bella di tutte, che fu la cappella privata dei granduchi e degli zar di Russia. In origine era collegata agli appartamenti del gran principe da passaggi che sono poi scomparsi.



La cattedrale attuale è stata costruita tra il 1489 e il 1494 dai maestri si Pskov, sui resti di un edificio in cui anticamente erano custoditi i tesori dei sovrani. Naturalmente, da allora essa è stata ingrandita e rimaneggiata varie volte, con gravi danni per gli affreschi originali. Una prima volta ciò avvenne dopo un incendio, che la danneggiò nel 1547. Al santuario furono aggiunte quattro cappelle a bulbo unico, mentre alla navata centrale furono annessi due nuovi bulbi, portando il totale a nove, tutti nuovamente dorati su iniziativa di Ivan il Terribile.


Lo stesso Ivan fece costruire nel 1572 una galleria sul lato sud, che dava accesso a una cappella privata: infatti, dopo il suo quarto matrimonio, la Chiesa russa, per manifestare una certa contrarietà, gli aveva proibito di assistere ai riti! Infine, la cattedrale dovette subire vari saccheggi in occasione delle invasioni: quella dei Polacchi nel 1612 e quella di Napoleone due secoli pi tardi.
Questa cattedrale, nonostante il suo aspetto bizzarro, presenta una rara armonia: i muri esterni, circondati da archi ciechi, i due fregi di “zakomar” che coronano la parte terminale dei muri.



Gallerie nord e ovest – Le pareti e le volte sono coperte da una ricca decorazione ad affresco, che narra la genealogia di Cristo da Isaia e Salomone alla Vergine. Ci sono anche i ritratti che si ritiene rappresentino gli uomini illustri dell’Antichità, a volte vestiti alla russa, e considerati come antenati diretti dei saggi cristiani. Uno stupendo portale situato nella galleria a ovest, guarnito da intrecci d’oro su fondo blu, dà accesso alla cattedrale. Sorprendono le due porte di rame, decorate con effigi di poeti (Omero, Plauto, Plutarco), che di sicuro sarebbero straordinariamente sorpresi di trovarsi onorati in questo luogo.



Cattedrale – sorprende per le sue dimensioni modeste, che tuttavia si spiegano perché solo il sovrano e la sua famiglia assistevano al culto. Essa è sostenuta da quattro pilastri e dotata di una tribuna, collegata direttamente al Palazzo Reale grazie a un passaggio coperto: si accedeva direttamente dalla tribuna alla cattedrale con una scala ricavata nello spessore del muro. Per la pavimentazione originale, costruita da diaspro bruno, si dice che sia stata trasferita qui dalla cattedrale di Rostov, ma probabilmente si tratta di una leggenda…
L’iconostasi a cinque registri, splendida, è chiusa da porte sante d’argento massiccio, poste nel 1818 per rimpiazzare quelle rubate (o distrutte) da Napoleone. Gli ornamenti di ottone a motivi floreali sono stati cesellati alla fine del XIX secolo.



Le icone sono straordinarie. Il registro più alto, dedicato alle immagini dei patriarchi, è stato realizzato nel XVI secolo. La “fila dei profeti”, invece, è stata eseguita da maestri si Pskov, probabilmente dopo l’incendio del 1547. alcune delle icone del terzo ordine risalgono all’inizio del XV secolo.  Il registro inferiore, detto “locale” contiene le icone rappresentative dello stile bizantino che impregnava la pittura arcaica russa. La più antica è “Il Salvatore in trono”, che è stata datata al 1337 e porta la firma di un certo Michajl, pittore alla corte del principe Ivan Kalita.


Anche le pitture murali sono di grande interesse e sono state eseguite tra il 1547 e il 1551, vale a dire dopo l’incendio che aveva distrutto gli affreschi originali. Tra i temi trattati, oltre all’abituale Giudizio Universale e all’Apocalisse (sulla volta, sotto alla tribuna), si trova la filiazione tra Bisanzio e Mosca, qui simboleggiata dalla presenza di Costantino ed Elena sulla parte inferiore della colonna più vicina all’entrata a destra.
Galleria sud – In questa galleria sono state riunite le icone eseguite dal XIV al XVI secolo, tra le quali “La Vergine Odigitria” (“che indica”) e un Giovanni Battista, particolarmente irsuto, del 1560. infine, nelle vetrine si trovano due croci professionali del XVI secolo.



GRAN PALAZZO DEL CREMLINO (Bolsoj Kremliovskij) – la regolarità di questo enorme edificio appare ancora più monotona perché la facciata principale misura 125 m di lunghezza e 44 m di altezza. Esso fu costruito tra il 1838 e il 1850 da un gruppo di architetti diretti da Kostantin Ton, per rimpiazzare l’antico palazzo dei principi, affinché fungesse da pied-à-terre moscovita per lo zar.



Le ca 700 sale distribuite in questo immenso quadrato che si sviluppa intorno a un cortile sono famose per la decorazione fastosa (e un po’ pomposa) che solo gli ospiti ufficiali possono vedere, durante gl’incontri.











L’architetto ha integrato nella costruzione alcuni edifici antichi, tra questi il palazzo a Faccette. Purtroppo, non sono aperti al pubblico ne il salottino d’oro della zarina (XVI secolo), in cui i visitatori attendevano l’imperatrice, ne il favoloso palazzo del Terem (Teremnoj dvoretz), costruito nel 1635 come residenza dei primi zar Romanov, poi rialzato varie volte fino al XVII secolo, con l’aggiunta di cappelle private (1682) il cui tetto comune è sormontato da undici bulbi dorati con il collo di mattoni rossi. Il terem era tradizionalmente la parte di un palazzo nobiliare riservate alle donne e ai bambini, una sorta di gineceo.



PALAZZO DEI DIVERTIMENTI (Potesnyj dvoretz) – Questo palazzo fu edificato originariamente nel 1651 ma fu rimaneggiato varie volte. Risulta quasi invisibile perché si trova nel prolungamento del palazzo dell’Armeria di Stato. Il nome viene dal fatto che fu occupato per un certo periodo dal teatro di Corte.



PALAZZO DELL’ARMERIA DI STATO (Oruzejna palata) – deve il suo nome al primo edificio costruito in questo sito, un laboratorio nel quale un tempo si fabbricavano armi e armature. Successivamente i laboratori furono usati dagli artisti e artigiani dello zar.



Il palazzo attuale, costruito allo scopo di preservare e presentare al pubblico i tesori della corona, ospita le straordinarie collezioni d’arte applicata del Cremlino. I pezzi più interessanti sono del XVII secolo. Nelle nove sale, disposte su due livelli, sono esposti più di 4000 oggetti.








Ma il pezzo forte del museo è certamente la sala delle carrozze, dove si può trovare equipaggi di ogni tipo, uno più sontuoso dell’altro (una piccola curiosità: all’epoca degli zar, l’alto dignitario responsabile della “cura delle scuderie” era il secondo uomo del Paese dopo il sovrano!).



FONDO DIAMANTIFERO (Almazny Fond) – il vero e proprio sancta sanctorum, una sorte di cassaforte reale. Vi sono conservati ed esposti i gioielli eccezionali, tra i quali la corona di Caterina II (detta “grande corona imperiale”), ornata da ca. 5 000 brillanti e sormontata da un enorme rubino, a sua volta sormontato da una croce: fu confezionata nel 1762 da un certo Jérémie Poster, gioielliere di corte. Di questa collezione fanno parte alcuni diamanti leggendari, come quello che decora lo scettro imperiale, detto “Orlov”, dal nome di Grigori Orlov, uno degli innumerevoli amanti della sovrana. È il quarto al mondo, con 190 carati.


1 commento:

Anonimo ha detto...

vista dal vivo è molto molto più bella

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