I conquistatori europei che nel XVI secolo sottomisero l’Impero Azteco e la sua capitale, Tenochtitlan, apparsero dell’esistenza di una città antica e misteriosa, che le popolazioni indigene chiamavano nella loro lingua Teotihuacan, che significa “la città dove gli dèi venivano eletti”.
Gia all’inizio dell’epoca coloniale alcuni viaggiatori spagnoli si recarono sul luogo dove sorgevano le rovine del centro urbano, probabilmente abbandonato molti secoli prima. Gli Aztechi stessi consideravano Teotihuacan un luogo mistico, legato all’esistenza di culti ancestrali: frate Bernardino di Shagùn, nelle sue cronache, narra che, secondo la tradizione dei popoli dell’Altopiano del Messico, a Teotihuacan era iniziata la Quinta Era , quella in cui essi vivevano, e che molte genti si recavano alle piramidi costruite in onore del Sole e della Luna per compiere cerimonie e sacrifici.
In seguito altri cronisti si recarono sul luogo, attratti dall’alone di mistero e di sacralità che impregnava le rovine dell’antica città. La prima campagna di scavo risale addirittura al 1617 e fu intrapresa dallo studioso messicano Carlos Siguenza y Gongora. Nel 1865, don Antonio Garcia Cubas effettuò il primo rilevamento topografico dell’area urbana di Teotihuacan; alla fine del secolo, l’archeologo Edward Seler si dedicò allo studio approfondito delle espressioni artistiche e architettoniche, nonché dell’iconografia religiosa presente nelle pitture murali teotihuacane.
Una serie di campagne di scavo sistematiche, iniziate nel 1917 e ancora oggi in corso, hanno rivelato la vastità e la ricchezza architettonica del centro urbano di Teotihuacan e la sua stratigrafia, senza tuttavia svelarne i misteri fondamentali: l’identità dei suoi costruttori resta sconosciuta, nessuno sa in onore di qualli dèi costruirono le grandi piramidi e come riuscirono a trasformare il piccolo centro cerimoniale in una sorta di “metropoli” che dominò per molti secoli l’Altopiano del Messico influenzando culturalmente il resto della Mesoamerica.
La storia di Teotihuacan ebbe inizio nel Periodo Preclassico: gli strati archeologici più antichi, risalenti al 150 a . C., testimoniano l’esistenza di un centro cerimoniale primitivo e di un villaggio a carattere rurale sorto in una posizione geografica estremamente favorevole. La vallata, circondata da catene montuose ed estese pianure, è ricca di terreni fertili, aree lacustri, di abbondante selvaggina, di fonti e corsi d’acqua. Sotto il tempio principale di Teotihuacan, il Tempio del Sole, è stata riscontrata la presenza di una sorgente sotterranea, che diede origine in epoche remote a un culto legato all’acqua e alle grotte, la cui frequentazione continuò durante i secoli successivi. Intorno al 100 a . C. una spaventosa eruzione vulcanica distrusse il villaggio di Cuicuilco, posto ad alcune centinaia di chilometri; si suppone che i superstiti della catastrofe si siano rifugiati a Teotihuacan, lontana solo alcune centinaia di chilometri. Questo nuovo apporto etnico e culturale diede notevole impulso al piccolo centro agricolo, che si trasformò gradatamente sino ad assumere una vera e propria struttura urbana; a partire dal 100 a . C, vennero probabilmente eretti i più antichi edifici a carattere monumentale e Teotihuacan iniziò ad assumere un ruolo di notevole importanza nell’Altopiano del Messico e nei territori limitrofi. Chi oggi si rechi sul sito archeologico, posto a circa 50 chilometri da Città del messico, rimane colpito dalla vastità e dall’imponenza dell’area urbana, che lo conferiscono totalmente il titolo di “città degli dèi”.
L’aspetto con cui oggi appare Teotihuacan è quello assunto dalla città tra il 200 e il 650 d. C., i secoli dell’apogeo durante i quali essa raggiunse un’estensione di 20 chilometri quadrati e una popolazione di circa 125 000 abitanti. Chi si aggira presso le impressionanti strutture architettoniche di pietra e sale lungo i terrazzamenti delle piattaforme piramidali che un tempo sostenevano edifici templari, si rende facilmente conto di come Teotihuacan sia stata pianificata per soddisfare ogni tipo di esigenza abitativa della casta regnante, ma anche del popolo e di come sia stato organizzato il tessuto urbano, nel quale, alle strutture a carattere religioso, si affiancavano quelle civili e di rappresentanza.
1 commento:
E' curioso vedere come civiltà lontanissime tra loro abbiano avuto sempre il forte desiderio di raggiungere il cielo con le loro costruzioni piramidali . . .
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