mercoledì 22 dicembre 2010

Marienberg – La collera dei contadini


Nel 1525 esplose in Germania la cosiddetta “guerra dei contadini”, una violenta insurrezione delle popolazioni oppresse delle campagne contro aristocrazia. Di fronte alle masse che chiedevano di abolire la servitù, di porre freno agli arbitri e di ridurre le imposte, i nobili e il clero di Wùrzburg si rifiugarono nella fortezza di Marienberg, che non fu espugnata. E si salvarono così la vita.



LA VENDETTA DI GEILANA – Già nel VII secolo sorgeva sul colle di Marienberg una rocca, adibita a residenza del duca Gosberto di Turingia. Qui giunse, nel 686, il vescovo Kilian, un missionario irlandese che prima convertì il duca e la sua consorte al cristianesimo, poi convinse il sovrano a separarsi dalla moglie Geilana. Essa era infatti la vedova di suo fratello, e la nuova religione proibiva un simile legame. La consorte abbandonata giurò la vendetta: l’8 luglio del 689 fece uccidere il vescovo con i suoi compagni Koloman e Totnan. Alla metà del secolo successivo Kilian, morto per la sua fede, fu proclamato santo e da quel momento è patrono dell’episcopato di Wùrzburg.


CHIESA E PALAZZO – Su uno dei colli su cui si adagia Wùrzburg fu innalzata nel 706 una chiesa consacrata alla Madonna, tuttora esistente. Si tratta di uno dei più antichi edifici sacri della Germania, per quanto spesso rimaneggiato nei secoli successivi. Per molto tempo vi furono inumate le viscere dei vescovi locali, i cui cuori venivano invece conservati nel monastero di Ebrach, mentre il resto dei corpi trovava sepoltura nel duomo cittadino. Nel 1201 iniziò, con l’innalzamento del mastio, la costruzione di un più grande e solido castello. Qualche tempo dopo fu aggiunto un edificio di due piani detto “Palas”, poi assorbito nel 1511 dal palazzo del Principe. Nel 1308 gli abitanti del Wùrzburg, dopo una rivolta fallita, dovettero erigere per punizione la torre Randersacker. Dal 1253 al 1719 il complesso venne adibito a residenza dei principi vescovi.
L’aspetto odierno è tuttavia in gran parte frutto di lavori effettuati sotto il principe Julius Echter von Mespelbrunn (1545 – 1617), che finanziò anche la realizzazione dello “Juliusspital” (1576) e fondò l’università Julius Maximilian. Risalgono invece ai primi anni del XVIII secolo la costruzione dell’arsenale e della torre Maschikuli.


LA CONQUISTA SVEDESE – Durante la guerra dei Trent’Anni (1618 -48) il re di Svevia Gustavo II Adolfo riuscì a espugnare il castello e lo trasformò in una poderosa fortezza “alla moderna”, cioè bastionata. Perciò le strutture fortificate sul Marienberg vengono chiamate ancora oggi “trincea svedese”. Nel XVIII secolo i principi vescovi costruirono una nuova residenza e la fortezza perse pian piano la sua centralità, seguendo le vicende della città: secolarizzata da Napoleone, divenne granducato della confederazione renana nel 1806, per passare nel 1815 alla Baviera.   


LA CONDANNA DELL’ARTISTA SOCIALE – Tilman Reimenschneider (1460 – 1531), uno dei più noti artisti del suo tempo, era un abilissimo scultore e intagliatore. La sua fama è legata, oltre che all’altare del Sacro Sangue a Rothenburg sul Tauber, soprattutto a due opere conservate appunto a Wùrzburg: la tomba di Rodolfo di Scherenberg (1495) nel duomo e il gruppo scultoreo Adamo ed Eva (1493) nel Mainfrànkisches Museum allestito  nella fortezza di Marienburg. Reimenschneider non operava solo come artista, ma anche come politico fedele ai precetti cristiani della giustizia e della libertà. Fu eletto nel consiglio cittadino e nel 1520 divenne addirittura borgomastro. Quando i contadini scesero in rivolta, nel 1525, egli ne sostenne le rivendicazioni e convinse la popolazione a schierarsi al loro fianco. Il 15 maggio 1525 fu combattuta la decisiva battaglia di Frankenhausen, che si conculse con la sconfitta dei ribelli. Il loro capo, il teologo Thomas Mùntzer, venne giustiziato. Non migliore fu la sorte di Reimenschneider. Rinchiuso nella fortezza di Marienberg , venne sottoposto a feroci torture che gli causarono l’inabilità permanente delle mani: la sorte più dolorosa per un artista.


META DI GITE E DI VISITE CULTURALI – La fortezza di Marienberg è una frequentata meta di escursioni. Il cortile interno ospita un ristorante, mentre quello antistante si trasforma nei mesi estivi in una grande birreria all’aperto.
Il cortile interno è sempre aperto. Al centro sorge un elegante tempietto medievale con un pozzo profondo 104 metri. Alcune sale interne e la chiesa di Santa Maria sono accessibili solo con visite guidate.
Nel palazzo del Principe alcuni locali sono stati ricostruiti e arredati per documentare le modalità di vita dei principi vescovi. Tra gli oggetti esposti figurano anche un pastorale e la “spada ducale”, utilizzata nelle cerimonie.



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