giovedì 24 febbraio 2011

Herodium - La roccaforte di re Erode


Con il sorgere dello stato asmoneo, nel 142 a. C., gli ebrei iniziano a espandere il proprio territorio e durante il regno di Giovanni Arcano giunsero a controllare gran parte del Negev; più tardi conquistarono la Transgiordania, le terre che si estendevano fino a Banias e la piana costiera a sud di Ashkelon. Tra il 67 e il 63 a. C. divampò però una sanguinosa guerra civile, causata da un conflitto politico legato alla successione al trono: proprio allora il generale romano Pompeo, che aveva da poco creato la vicina provincia di Siria, attaccò con le sue armate l’Impero Asmoneo, occupandone gran parte del territorio.



Solo alla Giudea fu concesso di rimanere uno stato autonomo ebraico, governato dall’asmoneo Arcano II, che era stato proclamato capo del popolo e gran sacerdote. I Romani, tuttavia, rafforzarono la loro presenza nella regione nominando reggente Antipatro, il figlio Phasael governatore di Gerusalemme e l’altro figlio, Erode, tetrarca di Galilea; si trattava dei membri più influenti di una famiglia aristocratica idumenea che si era convertita all’ebraismo, mostrando però maggiore fedeltà a Roma che alla propria gente.



Nel 40 a. C. la Giudea venne invasa dai Parti, un popolo di ceppo persiano, e Arcano fu deposto; ciò nonostante, i nuovi conquistatori lasciarono il controllo della regione agli Asmonei e Mattatia Antigono fu posto sul trono. Questo stato di cose, ad ogni modo, durò solo tre anni. Durante l’invasione dei Parti, Erode si era rifugiato a Roma, dove era stato nominato re di Giudea; con  l’aiuto delle truppe romane, nel 37 a. C. tornò per mettere in rotta gli invasori e riuscì a impadronirsi dell’Idumea, della Samaria e della Galilea, quindi si diresse verso Gerusalemme e dopo cinque mesi d’assedio la città cadde nelle sue mani. La dinastia degli Asmonei terminò con l’esecuzione di Mattatia Antigono.



Erode si poteva tecnicamente considerare un ebreo, ma anche se seguiva le usanze della sua religione, non venne mai accettato dalla maggioranza ebraica della Giudea, che lo reputava un vassallo di Roma. Ambizioso, amante del lusso e desideroso di mettersi in buona luce agli occhi dei Romani, Erode divenne celebre per le splendide realizzazioni architettoniche che si susseguirono durante il suo regno: il nuovo monarca rinnovò infatti la fortezza di Masnada, sul Mar Morto, eresse un sontuoso palazzo d’inverno a Gerico, un moderno porto e una nuova colonia per le truppe che gli erano più fedeli a Sebaste, vicino all’antica capitale Samaria, così chiamata in onore di Cesare Augusto.



La stessa Gerusalemme venne trasformata: Erode vi edificò un palazzo munito di tre gigantesche torri monumentali e, nel 19 a. C., iniziò a costruire un immenso tempio per gli ebrei. La sua creazione più originale rimane però la grandiosa reggia che fece erigere a sud di Gerusalemme e che da lui prese il nome di Herodium.


Vista da lontano, nel panorama spoglio delle alture a sud di Gerusalemme, la singolare struttura architettonica assomiglia a una collina tronco – conica stranamente regolare, ai cui piedi si trovano le rovine di un palazzo, di un’immensa piscina, di magazzini e terme. Il superbo complesso era stato concepito come palazzo fortificato, mentre alla morte del suo fondatore avrebbe dovuto diventarne il mausoleo. Tuttavia, nonostante la descrizione del corteo funebre del sovrano fatta dallo storico Giuseppe Flavio, la tomba di Erode non è mai venuta alla luce.




L’edificio si innalza sulla sommità di una collina semiartificiale alta una sessantina di metri ed  è racchiusa da due mura circolari concentriche, di 62 metri di diametro. Le mura erano dominate da una torre rotonda, la cui altezza si stima dovesse essere di circa 16 metri, e da altre tre torri minori che sporgevano dalla cinta esterna. La collina acquisì la sua peculiare forma grazie ai detriti provenienti dallo scavo delle fondamenta e dalla costruzione del palazzo, scaricati insieme ad altro materiale di riporto lungo le pendici per aumentare la ripidità.




L’accesso era possibile solo attraverso un passaggio sotterraneo voltato, il cui ingresso era posto alla base della collina. L’interno del palazzo circolare era diviso in due sezioni: una era occupata da un giardino cinto da colonne, una vera oasi nel deserto, l’altra era formata da lussuosi appartamenti, dotati di raffinate sale da bagno al pianoterra. I pavimenti erano decorati a mosaici con motivi geometrici e le pareti coperti di stucchi policromi a rilievo. La parte più bassa dell’Herodium era altrettanto magnifica, dominata da una grande vasca posta al centro, abbastanza grande non solo per nuotare, ma anche per ospitare piccole imbarcazioni. La piscina era circondata da un giardino, nel quale sorgevano diversi edifici e un grande impianto termale.





All’interno della collina semiartificiale è stato scoperto un intrico di passaggi segreti, ceh utilizzavano un parte le cisterne sotterranee fatte costruire da Erode: i cunicoli vennero scavati dai seguaci di Simeon Bar Kokhba nel corso della seconda rivolta ebraica, divampata nel 132 d. C. in tutta la provincia di Palestina. Tra i numerosi reperti riportati alla luce figurano molti utensili, armi e monete coniate durante la sollevazione.
Più tardi, in epoca bizantina, sulle rovine del palazzo venne fondato un monastero.
Oggi, l’isolamento della zona rende l’Herodium ancora più singolare, un altro ricordo della fantasia edificatoria di Erode.


1 commento:

Federica ha detto...

Ciao, volevo solo dirti che sto per pubblicare la Premessa su Castel del Monte (ovviamente lo farò a puntate, sia per la complessità del materiale che per il poco tempo che ho a disposizione).
A presto Federica

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