Clemens Augustus, arcivescovo e principe elettore di Cologna, credeva che una posizione di privilegio all’interno della società avesse bisogno di una certa manifestazione esteriore che ne riflettesse l’importanza. Ciò spiega l’imponenza barocca del castello di Augustusburg che l’arcivescovo fece costruire a Bruhl insieme alla residenza di caccia, il castello di Falkenlust, entrambi immersi nella cornice di uno splendido parco.
Castello e palazzina di caccia, insieme ai giardini a questi annessi, sono stati dichiarati Patrimonio Mondiale dall’UNESCO e rappresentano uno dei complessi barocchi più importanti in Germania.
Durante la ricerca di uno sito adatto all’edificazione della nuova residenza, Clemens Augustus (1700 – 1761) rimase letteralmente conquistato dalla bellezza di Bruhl, in Renania, e dalla predisposizione di quel territorio all’esercizio della falconeria. L’arcivescovo non amava affatto la residenza di Bonn, già occupata dal suo predecessore, e soprattutto detestava svolgervi le attività di governo. Ciò che desiderava era una corte degna di un principe, dove potesse adempiere al ruolo di sovrano e, allo stesso tempo, dedicarsi alla sua passione per la campagna e la falconeria.
L’architetto Johann Conrad Schlaun progettò un castello prevedendo un fossato difensivo intorno alla struttura. Nel 1725 si diede il via alla costruzione dell’edificio, durante la quale si decide di includere parte delle rovine di un’antica fortezza. Dopo tre anni, la parte più consistente della residenza era pronta. Augustus incaricò l’architetto in servizio presso la corte bavarese, François de Cuvilliés, di realizzare la decorazione degli interni. Cuvilliés apportò dei cambiamenti considerevoli all’opera di Schlaun, poiché il piano artistico – architettonico che aveva intenzione di portare al termine presupponeva alcune modifiche all’edificio stesso. Scomparvero le torri e il fossato, e furono aggiunte due lunghe gallerie nell’ala occidentale. Solo la facciata est con le due ali progettate da Schlaun furono risparmiate.
Una volta varcata la soglia, il visitatore si trova subito di fronte a un vero capolavoro, una vera perla del Rococò: la splendida gradinata che Balthasar Neumann costruì tra il 1743 e il 1748 in onore del principe elettore.
Degno di nota sono anche il busto dorato di Clemens Augustus e le iniziali “CA” incise ovunque. Il soffitto affrescato che sovrasta le scale, una finta cupola a trompe – l’oeil, è opera di Carlo Carlone e rappresenta alcune scene che celebrano la grandezza del principe. Le due rampe di scale, poste ai lati di un ampio spazio, portano al primo piano dove si trovano gli appartamenti residenziali, nell’ala nord, e le stanze destinate all’attività di governo, nell’ala ovest.
Queste sono splendidamente arricchite di stucchi, marmi, soffitti affrescati, enormi candelieri, arazzi, pezzi pregiati d’arredamento e pavimenti a parquet di estrema finezza. Ovunque fanno bella mostra di sé oggetti e particolari che dovevano ricreare un ambiente sontuoso, degno della presenza del principe.
Nell’ampia sala per i ricevimenti, l’arcivescovo viene celebrato dal dio Apollo e dalle Muse, e viene elevato al sommo della creazione.
Osservando gli splendidi giardini barocchi dalle forme simmetriche e geometriche, si ha l’impressione che, attraverso una grandiosa opera di razionalizzazione, l’uomo imprima ordine ed eleganza alla natura. Progettati da Dominique Girare, allievo del famoso architetto André Le Nòtre, furono riadattati nel XIX secolo al nuovo modello del giardino all’inglese, da Peter Josef Lenné, modello che rifletteva senz’altro il gusto imperante all’epoca. Tuttavia, in tempi recenti, sono stati restaurati e riportati alla loro originaria struttura rococò che risale al 1750 (solo i padiglioni estivi non sono stati ricostruiti). Il lungo viale nel giardino del castello di Augustusburg conduce direttamente a quello di Falkenlust.
Questo edificio, costruito da François de Cuvilliés tra il 1729 e il 1733, costituiva un ambiente più intimo e familiare rispetto all’imponente palazzo principale ed era perciò molto frequentato da Clemens Augustus. Qui poteva dedicarsi in tutta tranquillità alla falconeria, insieme ad amici e ospiti selezionati. Falkenlust era quindi un luogo dove ritirarsi e godere di una certa intimità, ma era anche la residenza ideale per organizzare e tenere le riunioni segrete.
Lo scalone nell’entrata è un piccolo tesoro artistico che vale la pena di vedere. I muri che lo sorreggono sono coperti da un mosaico di circa 10 000 ceramiche blu e bianche che raffigurano scene di falconeria, espressamente commissionate da Clemens Augustus per questo tipo di decorazione.
Di notevole finezza artistica sono anche i pannelli laccati di fattura cinese, che si trovano nella piccola sala del Gabinetto.
Non meno interessante è il Museo della Falconeria, situato in una delle ali laterali del castello.
L’altare in stucco dall’effetto marmoreo è un capolavoro di balthazar Neumann (1745) e occupa tutta l’altezza del coro fino alla volta.
Le sculture sono opera di Johann Wolfgang von der Auvera.
Adesso non mi resta che invitarvi di fare una piccola visita virtuale seguendo questi link (vi garantisco che non ve ne pentirete):
4 commenti:
Ciao carissima Ziamame, appena ho visto le foto della gradinata, sono rimasta a bocca aperta, senza fiato, è di una tale bellezza che varrebbe la pena visitare questo castello solo per lei!
Un abbraccio!
P.S.visto che ho letto un tuo commento carinissimo nel blog di Melissa "la calma e la burrasca, volevo sapere se tu riesci ad entrarci perchè a me compare una maschera che dice sito non trovato.
Ciao, se ti fa piacere, sul mio blog ho dedicato lo Stylish Award al tuo blog, che visito quotidianamente, ma pultroppo non sempre riesco a lasciare un messaggio; questo premio vuole essere un semplice modo per dirti: ti ammiro, ti seguo, complimentissimi per il tuo blog!
Erica
Davvero, le due foto delle rampe di scale interne sono... fantasmagoriche! Che meraviglia, questo posto. Resto sempre ammirata nel vedere che cosa gli esseri umani erano capaci di concepire e realizzare con la tecnologia disponibile all'epoca, che di certo non poteva avvalersi di macchinari potenti o raffinatissimi come oggi!
Che meraviglia le storie sui castelli, quando vado
in altri stati cerco sempre di uncluderli nel mio
giro di visite, niente meglio di loro può parlare
del passato.
Cambiando discorso, ho una cosina per te,
puoi passare da me?
Ti aspetto
SUSY
Posta un commento