domenica 21 novembre 2010

Rheinsberg - La residenza del principe ereditario


Per quattro anni il castello di Rheinsberg fu la residenza ufficiale e prediletta del principe ereditario e futuro re di Prussia Federico il Grande. La sontuosa dimora era un regalo di matrimonio da parte del padre. Il giovane principe vi trascorse gli anni più felici della sua vita.


UNO SCRITTORE; UN PICCOLO LIBRO E IL MISTERO DELL’AMORE – Più che al grande re prussiano, Rheinsberg deve la sua fama a un delizioso piccolo libro pubblicato nel 1912 dallo scrittore Kurt Tucholsky (1890 – 1935) con il titolo di “Rheinsberg. Ein Bilderbuch fur Verliebte” (Rheinsberg. Libro illustrato per innamorati). Il testo racconta il viaggio romantico di una giovane e dolcissima coppia berlinese. La fortuna della pubblicazione attrasse verso il palazzo una folla crescente di turisti: tutti volevano vedere di persona il castello e il parco in cui Claire e Wolfchen avevano trascorso tre giorni incantevoli. A Tucholsky fu addirittura dedicato sul luogo un piccolo museo.


UNA STORIA ANTICA – Il nome di Rheinsberg deriva da “Rhin”, un piccolo fiume che scorre nella marca di Branderburgo, presso il quale, nel Duecento, fu eretta una fortificazione a difesa di eventuali aggressioni provenienti dal Meclemburgo. Sulle rovine di questo edificio, devastato dal fuoco nel 1566, la famiglia von Bredow innalzò una residenza dalle linee rinascimentali. La torre sud del complesso attuale appartiene ancora a quell’antico edificio, ed è detta di “Klingenberg” dal nome di una precedente torre con orologio che batteva (in tedesco “klingen”) regolarmente i tocchi. Tutto il resto fu costruito negli anni Trenta del Settecento, quando il palazzo venne destinato al principe ereditario. L’architetto del complesso fu un amico del principe, Wenzeslaus von Knobelsdorff, appena tornato da un viaggio in Italia e dunque impregnato della cultura della penisola. Knobelsdroff, oltre a dare l’aspetto attuale all’edificio, sistemò il parco e il centro della cittadina di Rheinsberg. Nel 1744 Federico donò la proprietà al fratello minore, Enrico, che si era distinto come generale nell’esercito prussiano. Tuttavia i rapporti fra i due fratelli si deteriorano durante la guerra dei Sette Anni, quando Enrico accusò Federico di aver umiliato un terzo fratello, Augusto Guglielmo. Alla fine il principe Enrico si ritirò proprio a Rheinsberg , dove morì e nel 1802 fu sepolto in un monumento a forma di piramide eretto all’interno del parco.


THEODOR FONTANE, LA SCOZIA E LA MARCA DI BRANDERBURGO – Durante un viaggio in Scozia lo scrittore Theodor Fontane (1819 – 1898) vide un castello sull’acqua che gli ricordò quello di Rheinsberg, non lontano dalla sua città natale Neuruppin. Un’esperienza che lo spinse a raccogliere le sue impressioni nei quattro volumi delle “Escursioni nella marca di Branderburgo”, in cui sono vivacemente rappresentati sia il castello che la società di corte.




FEDERICO A RHEINSBERG – Nel 1732 il principe ereditario Federico dovette trascorrere alcuni mesi di reclusione nella fortezza di Kustrin e assistere all’esecuzione di un amico, Hans Hermann von Katte, con la complicità del quale aveva tentato di fuggire dalla corte, in Inghilterra. In cambio della libertà accettò di sposare Cristina di Braunschweig (o Brunswick)-Bevern, impostagli per ragioni dinastiche dal padre. Dopo il matrimonio, il severissimo “re soldato”, Federico Guglielmo I, in segno di perdono, donò al figlio il castello di Rheinsberg, dove la coppia si trasferì nel 1736, al termine dei lavori di restauro. Il principe ereditario fece della sua dimora un cenacolo d’arte e di filosofia: qui cominciò per esempio il suo rapporto epistolare con Voltaire. Invitava a corte numerosi artisti, ed egli stesso dava concerti di flauto nella sala degli Specchi. Quando succedette al padre sul trono di Prussica, nel 1740, dovette lasciare per sempre quell’oasi felice, ma negli anni ne conservò il rimpianto.


IL RIFIUGIO DI FEDERICO – Come molti altri esempi del nord Europa, Rheinsberg non è affatto un castello dal punto di vista architettonico. Si tratta di un elegante palazzo dalle forme di un raffinato e lieve rococò, adatto a “tener corte” fuori dalla capitale. E proprio la dolce eleganza di questa dimora tranquilla, immersa nella natura, doveva essere un balsamo per il principe ereditario di Prussica. Federico era schiacciato da un’educazione rigida e militaresca e da un padre che si era meritato il poranome di “re soldato” per i suoi metodi e la sua passione per esercito. Non a caso, in seguito, Federico esemplò la sua prediletta residenza regale, Sans-Souci, sulla falsariga di Rheinsberg.

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