lunedì 30 gennaio 2012

Benrath – Il capriccio del principe elettore


Nel 1755 il principe elettore Carlo Teodoro del Palatinato incaricò il proprio architetto di corte di erigere nei dintorni di Dusseldorf un casino di caccia, utilizzabile anche come residenza suburbane. Ma dopo il suo completamento, il nobile signore ci venne soltanto una volta.




QUATTRO PIANI NASCOSTI DIETRO A UNA FACCIATA – Un tempo Dusserdolf era la capitale del ducato di Berg, appartenente all’Elettore palatino. Il principe Carlo Teodoro, che regnava a metà Settecento, desiderava ardentemente avere una villa di caccia nella valle renana. La sua scelta cadde sulla piccola località di Bernarth. Qui i conti di Berg possedevano dal XIII secolo una dimora, trasformata nel Seicento in un castello con fossato acqueo di cui oggi restano solo l’aranciera – a sud della costruzione attuale – e la cappella isolata.


Il nuovo complesso, Corps de logis, sorse a sud del grande lago rotondo, Schlossweiher, sul quale si affacciano due ali semicircolari. All’esterno di queste si aprono a loro volta dei giardinetti, mentre sul lato meridionale il palazzo guarda verso un lungo bacino d’acqua rettangolare, Spiegelweiher, che delimita sulla sinistra il bel parco quadrato. Guardando la facciata, si ha l’impressione che l’edificio sia articolato su un unico piano con un attico inserito nel tetto. In realtà l’edificio dispone di ben più di 80 locali dislocati su quattro piani. L’architetto, Nicolas de Piagge, ha realizzato qui il suo capolavoro, erigendo una delle residenze più belle d’Europa nel periodo di transizione fra rococò e neoclassicismo.




SACCHEGGI E VISITE OCCASIONALI – Nonostante la sua signorile eleganza il palazzo Benrath ebbe poche volte l’onore di una visita dei principi regnanti. In compenso durante le guerre napoleoniche venne ampiamente saccheggiato. Dopo il passaggio dell’ex ducato di Berg alla Prussica, a seguito del Congresso di Vienna, la famiglia reale degli Hohenzollern lo utilizzò, anche se saltuariamente, come luogo di vacanza.


LEGGEREZZA TEDESCA – Curiosamente, il rococò d’origine francese trovò in Germania un terreno d’elezione. I signorotti tedeschi fecero a gara per erigere raffinate e leggiadre residenze dalle eleganti ed estenuate curve rococò, con allegre facciate dai colori pastello e tetti fantasiosi rivestiti d’ardesia. Posti di solito al centro di ampi, curatissimi parchi, questi edifici costituiscono una delle maggiori testimonianze del Settecento germanico.


IL PRINCIPE ELETTORE CARLO TEODORO – Carlo Teodoro, nipote del defunto principe elettore Carlo Filippo, ereditò ancora giovanissimo, nel 1742, il Palatinato, inclusi i ducati di Julich e Berg con l’importante città di Dusserdorf. Mecenate delle arti e delle scienze e innamorato dell’architettura, Calo Teodoro costruì nuove residenze a Manheim e nel Palatinato, oltre al palazzo (villa) di Benrath.


Sposò, come previsto, la cugina Elisabetta Augusta, con la quale era fidanzato già dall’età di 11 anni, ma durante la vita matrimoniale fece spesso parlare di sé per una serie di tumultuose e poco segrete relazioni extraconiugali. La moglie, offesa e spazientita, fini per ritirarsi nella sua villa di Oggersheim, mentre il principe se la spassava con le sue giovani etere. Nel 1777 il principe elettore bavarese Massimo III Giuseppe morì senza eredi diretti, sicché Carlo Teodoro, suo parente più prossimo all’interno della dinastia Wittelsbach, gli subentrò anche in quella carica. In Baviera, però, con una struttura statale e un’aristocrazia assai più solide e indipendenti di quelle del piccolo Palatinato, il sovrano non si fece benvolere. Le sue amanti che continuavano a dargli figli, occupavano un posto eccessivo a corte, interferendo con gli affari di Stato. Promosse, inoltre, con l’aiuto della Chiesa, una campagna persecutoria contro gli illuministi, tanto da far nascere e diffondere il sarcastico detto secondo cui “sottovesti e tonache dominano lo Stato”. In particolare sollevò grande indignazione la sua idea (o supposta tale) di cedere la Baveria all’Austria. La sua morte, nel febbraio 1799, fu perciò salutata a Monaco da manifestazioni di giubilo.




SFARZO ED ELEGANZA – Il palazzo di Benrath, con il suo bellissimo parco, costituisce un’opera d’arte “totale” per la struttura architettonica e le collezioni che vi sono custodite, ma nello stesso tempo si offre ai visitatori come sede di festosi ricevimenti e concerti.


Bella è la sala a cupola, affrescata, dalla quale si gode la vista dello specchio d’acqua, lungo 700 metri.


Anche le sale verso il giardino sono ornate con affreschi al soffitto. Mobili e opere d’arte non appartengono all’arredamento originale ma sono tuttavia dello stesso periodo in cui fu costruito l’edificio.
La pregevole collezione di porcellane Frankenthaler al primo piano del Corps de Logis comprende statuette di contadini e pastori.



Le visite guidate nel “locali nascosti” conducono in stanze da bagno, scale di servizio e camere degli ospiti.
Nell’ala occidentale è allestito il Museo regionale di Scienze naturali, utilizzato anche per le lezioni di biologia destinate alle scuole cittadine.
Il parco del castello è sotto tutela monumentale e naturalistica, in quanto vi nidificano specie avicole non frequenti in questa zona, tra cui allocchi e civette.


Nell’aranciera, residuo del vecchio castello, hanno sede la Biblioteca civica e un’università popolare.  

1 commento:

Laura ha detto...

Bentornata, cominciavo a preoccuparmi. C'è stato una volta sola? Poteva regalarlo a me, mi ci sarei trasferita ben volentieri!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...