sabato 22 gennaio 2011

Toompea – L’acropoli di Tallinn


Il 13 giugno del 1219 il re danese Waldemar II penetrò in Estonia, occupando l’antico forte di Lyndanise sul Toompea, il roccione calcareo che sovrasta la capitale. La fortificazione originaria venne abbattuta e sostituita da un nuovo edificio e la città, da quel momento venne chiamata castello dei Danesi: in estone, Tallinn. La leggenda narra che in tale circostanza sia caduta dal cielo una bandiera, poi adottata come vessillo nazionale della Danimarca.



UNA COLLINA DIVISA IN DUE: GRANDE E PICCOLO CASTELLO – Dopo i danesi giunsero, nel Trecento, i cavalieri tedeschi dell’Ordine della Livonia. In quel periodo la collina era divisa da un fossato: le parti fortificate a sud di questo costituivano il cosiddetto Piccolo Castello ed erano destinate a presidio militare. Se ne conservano due torri, chiamate rispettivamente “Pikk Hermann”, ovvero il “Lungo Hermann” e “Pilsticker-Torn”. In seguito venne aggiunta la torre “Landskrona”, a pianta circolare. Il settore a nord del fossato, o Grande Castello, racchiude nella sua cinta anche il duomo cittadino e serviva da alloggio per il vescovo, il clero di corte e la nobiltà. Tutto il colle era poi circondato da un vasto giro di mura.



DOMINAZIONE SVEDESE E RUSSA – Durante l’occupazione svedese di Tallinn, durata dal 1561 al 1710, il fossato sulla collina fu colmato e il Piccolo Castello trasformato in sontuosa residenza. Ma durante la feroce guerra del Nord fra Svezia e Russia, che si concluse infine con l’annessione dell’Estonia all’impero zarista, il castello sul Toompea venne ridotto in macerie. Al suo posto Caterina II la Grande, imperatrice di Russia dal 1762 al 1796, fece ricostruire come sede per il suo governatore il palazzo che tuttora si vede e che oggi ospita il Governo e il parlamento della Repubblica Estone.



IL DUOMO DI SANTA MARIA – Centro della Città Alta arroccata sul Toompea è il “duomo” consacrato alla Madonna. Eretto nel 1233 e successivamente rimaneggiato più volte in diversi stili, custodisce notevoli monumenti sepolcrali. L’altare, opera di Christian Ackermann (1696), è ornato da un bel dipinto di Eduard von Gebhardt (1881).
Nel 1900 fu innalzata sul colle una seconda chiesa, la ‘cattedrale’ ortodossa di Alexander Nevskij, con le tipiche torri russe a bulbo: un simbolo della dominazione russa di cui, dopo il crollo dell’URSS, i nazionalisti estoni più radicali hanno ripetutamente chiesto l’abbattimento in quanto ingombrante ricordo della potenza occupante.


CASTELLO DAI MILLE VOLTI
1219: inizia la costruzione del castello dei Danesi.
1229: nel breve periodo di governo dell’Ordine tedesco dei Portaspada (poi assorbito da quello Teutonico) il castello dei Danesi viene ampliato; il Toompea si divide in Piccolo e Grande Castello (Castrum minor e Castrum major).
1229 – 33: costruzione del duomo di Santa Maria nel centro della Città Alta. Verrà più volte rimaneggiato nel corso dei secoli.
XIV secolo: ristrutturazione e fortificazione del castello commissionato dall’Ordine della Livonia, cui era statao venduto nel 1347 dai danesi.
XVI secolo: trasformazione del precedente edificio in castello rinascimentale durante occupazione svedese.
1773: al posto del castello svedese viene eretto un nuovo palazzo per il governatore russo.
1894 – 1900: costruzione della cattedrale dedicata ad Alexander Nevskij.



LA STORIA DELL’ESTONIA: UN LUNGO E FATICOSO CAMMINO VERSO LA LIBERTA’ – Gli estoni sono i discendenti di quelle tribù ugro – finniche che si insediarono nell’area baltica già verso il 2500 a. C. Appartengono quindi alle più antiche popolazioni stanziali d’Europa. Ma occuparono un territorio all’incrocio delle sfere d’influenza di grandi paesi: Russia, Svezia, Germania, Polonia. Hanno perciò dovuto subire, nel corso dei secoli, numerose occupazioni straniere. L’Estonia – contesa nei secoli da vichinghi, Ordine Teutonico, danesi, polacchi, lituani, russi e svedesi – cercò per l’ultima volta, invano, di rendersi indipendente con una rivolta popolare nel giorno di San Giorgio del 1343. il Seicento e il primo Settecento furono assai dolorosi per gli estoni: solo 130 000 sopravvissero alla peste, alle  catastrofi naturali, ai mancati raccolti e alle guerre.
Nell’Ottocento, durante occupazione russa, nacque fra gli studenti un movimento patriotico che aveva come obiettivo l’indipendenza e si diede come bandiera l’attuale tricolore blu-nero-bianco. In quegli anni ebbero un ruolo particolare le manifestazioni folcloristiche accompagnate da canti che sono poi entrati nella tradizione nazionale. Caduto l’impero zarista, fra il 1918 e il 1940 l’Estonia fu uno stato indipendente, ma dopo il patto Hitler – Stalin venne occupata dai russi, dai tedeschi e nuovamente dall’Armata Rossa; infine, come Repubblica Sovietica entrò a far parte dell’URSS. Quando questa si dissolse, nel 1991, l’Estonia non proclamò la propria indipendenza, contrariamente a tutte le altre repubbliche; organizzò invece libere elezioni per costituire un nuovo parlamento. Questo decise poi di ripristinare l’autonomia statale precedente al 1940 e solo in seguito proclamò l’indipendenza.



PANORAMI STUPENDI E ELEGANTI PALAZZI – Riferendosi ai due percorsi che portano sulla cresta del Toompea, un proverbio dice che Tallinn ‘zoppica’. Poggia infatti su due gambe molto diverse: la strada carrozzabile, che si snoda in un lungo percorso ed è perciò chiamata “Pikk Jalg”, ‘gambalunga’, e la scalinata pedonale che sale il ripido pendio e si chiama “Luhike Jalg”, ‘gambacorta’.



La passeggiata nella Città Alta piacerà soprattutto agli amanti dell’architettura per gli eleganti palazzi aristocratici che la costeggiano, occupati oggi soprattutto da uffici pubblici e ministeriali.
L’edificio di maggior pregio, sede del ministero delle Finanze, è la casa del Conte, “Krahvimaja”, al n.8 di via Kohtu. La parte posteriore, al margine del colle e quindi ben visibile da lontano, è più ricca della facciata verso la strada, visibile da un’angolazione ristretta.
Due punti panoramici nella parte nord del colle, “Patkuli” e “Kohtuotsa Vaateplats”, offrono vedute indimenticabili di Tallinn e del suo porto.
Merita una visita il ‘Giardino danese’ addossato verso sud – est alla scallinata Lùhike Jalg: bellissima la prospettiva dei tetti cittadini con le caratteristiche banderuole.
Nella Neitsi Torn, la Torre della Vergine, del Giardino danese, un tempo carcere femminile, è aperto oggi un caffè.
La poderosa ‘torre dei Cannoni’, innalzata nel Quattrocento, ospita attualmente alcune esposizioni, una delle quali dedicata alle antiche fortificazioni cittadine. Con antica espressione dialettale tedesca, residuo dell’occupazione teutonica, è detta anche ‘Kiek in de Kòk’ (=guarda in cucina), in quanto dall’alto si poteva sbirciare nelle cucine del castello.


3 commenti:

http://estonianbloggers.blogspot.com ha detto...

Un servizio molto pregevole e ben fatto!
Saluti e comlimenti!

Anonimo ha detto...

Ritengo che l' Estonia sia un paese ungro-finnico che ha dovuto subire occupazioni e lottare duramente per raggiungere l'indipendenza che da sempre merita. Tallinn è magnifica e gli estoni sono veramente gente distinta riservata e ospitale. Nulla a che vedere con i vicini....slavi russi!

Anonimo ha detto...

il duomo di Santa Maria è l'antica chiesa luterana a Toompea nel cuore di Tallinn. La foto che avete esposto è invece quella della cattedrale russo-ortodossa costruita durante l' occupazione zarista e mantenuta dai sovietici poi, ma aspramente criticata e mal tollerata dagli estoni. La religiosità preminente in Estonia è quella luterana, la Chiesa madre è il Duomo di Tallinn, bianco e semplice, dedicato a Santa Maria Vergine, che non è assolutanebte quello nella foto, prego sostituitela perchè non è rappresentativa grazie.

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