Così venne definita la fortificazione eretta alla fine del XII secolo da Riccardo Cuor di Leone, a presidio dei confini della Normandia. Nella costruzione dell’edificio, tra i più moderni per L’Europa del tempo, fu messa in atto l’esperienza maturata durante le crociate, in Terra Santa.
UN CASTELLO A LUNGO CONTESO – Fin dai tempi di Guglielmo il Conquistatore, in Normandia si era creata situazione paradossale: il re d’Inghilterra, sovrano nel suo paese, era vassallo del re di Francia, per quanto riguardava i domini continentali.
Questo stato di cose provocava una continua tensione tra i due regni, con quello d’Inghilterra che mirava a considerare suoi anche i territori d’Oltremanica e quello di Francia che vi si opponeva con tutte le forze. Lungo la linea di separazione tra i feudi inglesi e il resto del regno francese esisteva uno stato di guerra pressoché continuo, che richiedeva la presenza di numerose e solide fortificazioni. Quando questo venne conquistato dai francesi (1193), il re d’Inghilterra Riccardo il Cuor di Leone dovette rapidamente fortificare un’altra località per coprire la breccia aperta nelle sue difese.
DALL’INGHILTERRA ALLA FRANCIA – Il castello venne eretto in tutta fretta, in un anno e mezzo di frenetico lavoro (1196-1197). Ciò nonostante risultò uno dei più poderosi della sua epoca. Era basato su un enorme dongione circolare, cinto da una serie di cerchie digradanti lungo il pendio della collina che ospitava il complesso. Era una struttura formidabile, costruita in pietra massiccia su una base rocciosa.
ricostruzione
Espugnarla sembrava impossibile. Il re di Francia, Filippo Augusto, che nel 1203, cinque soli anni dopo la costruzione del castello, tentò di espugnarlo, si trovò di fronte a un compito immane. L’assedio fu impegnativo e occupò tutte le forze del re per due anni, con episodi efferati. Alla fine la piazzaforte cedette e venne rivolta contro i suoi antichi padroni, diventando un caposaldo francese a controllo della Normandia inglese.
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DALLA FRANCIA ALL’INGHILTERRA – Chàteau-Gaillard restò saldamente in mano francese per oltre duecento anni finché, durante la guerra dei Cent’Anni, fu assalito dal re inglese Enrico V che, dopo la vittoria di Azincourt (1415), procedeva sistematicamente a occupare i castelli rimasti in mano al nemico, fiaccato e impossibilitato a soccorrerli. Il nuovo assedio durò sedici mesi, alla fine dei quali, il 9 dicembre 1419, i francesi si arresero, ma solo per fame: le mura infatti avevano gagliardamente tenuto di fronte ai ripetuti assalti.
INFELICE DESTINO – Le spesse mura di Chàteau-Gaillard potevano essere usate anche come prigione. Così all’inizio del Trecento, re Luigi X il Rissoso e suo fratello, il futuro re Carlo IV, fecero rinchiudere le rispettive consorti, le sorelle Margherita e Bianca di Borgogna, nel castello, accusandole di adulterio. Diversa fu la sorte delle due sorelle: mentre Carlo si limitò a divorziare dalla moglie, Luigi X, fedele alla sua fama di principe brutale, diede ordine di strangolare la propria.
ISABELLA VAL BENE UNA GUERRA – A far scoppiare le ostilità tra Francia e Inghilterra, nel medioevo, bastava un pretesto qualsiasi: anche un matrimonio contestato. Nel 1199 re Riccardo il Cuor di Leone cadde in battaglia, trafitto da una freccia durante l’assedio del castello di Chàlus. Gli successe suo fratello Giovanni, destinato a entrare nella storia come Giovanni Senza Terra per aver perduto tutte le terre normanne d’origine della sua dinastia, con la sola eccezione delle isole del Canale.
Giovanni costrinse al matrimonio Isabella di Angouléme, il cui promesso sposo, Ugo, andò a protestare dal re francese Filippo II Augusto, signore feudale di Giovanni. Per chiarire la faccenda questi convocò a corte Giovanni, che naturalmente non si fece vedere: era re d’Inghilterra e non poteva riconoscere la superiorità dal suo collega francese.
Ma il fatto ebbe conseguenze importanti: il suo rifiuto portò infatti alla guerra conclusa nel 1204 con la vittoria francese e in cui, tra l’altro, conquistato Chàteau-Gaillard.
ORGOGLIO INVITTO DI MAESTOSE ROVINE – Nel 1450 la Normandia divenne definitivamente francese. Nel 1603 re Enrico IV ordinò di diroccare Chàteau-Gaillard, ma l’impresa si rivelò troppo impegnativa. Le imponenti rovine sulle rocce cretacee della Senna testimoniano ancora oggi la magistrale tecnica costruttiva dei loro creatori. Il nucleo centrale del castello sopravvisse così quasi intatto. Meno conservate le cinte esterne.
Il castello comprendeva un tempo 17 torri, collegate da cortine spesse 2,60 m. la difesa era basata su tre cinte concentriche che si succedevano una dietro l’altra; uno schema che, insieme alle caditoie a scivolo e alla struttura massiccia e concentrata mette a punto tutte le sperimentazioni attuate in Terra Santa.
La località di “Les Andelys”, sui cui sorge il castello, deriva dall’unione di due precedenti nuclei: Petit Andely, sulla Senna, con la “chiesa di Saint Saveur” che si vede da Chàteau-Gaillard, e Grand Andely, con la bella chiesa di “Nòtre Dame”, per il cui completamento ci vollero cinquecento anni.
La “chiesa di E’couis” è celebre per le sue pregevoli sculture.
Presso Chàteau-Gaillard un ponte permette di superare la Senna per raggiungere Louviers sull’Eure. Nella “chiesa di Nòtre Dame” sono da apprezzare i ricchi arredi e le cappelle medievali.
1 commento:
Come al solito, sei una grande!!!
Ciao ciao
Cri
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