martedì 1 febbraio 2011

Alcazar di Toledo – Nascita di una potenza


Nel 192 a. C. i Romani occuparono sul colle più alto dell’odierna Toledo un’antica fortificazione, che chiamarono “Castrum Toletum”. Nel VI secolo il re visigoto Leovigildo ne fece la sua residenza. La fortezza fu ampliata dagli Arabi a partire dal 711, finché non venne ceduta, insieme alla città ad Alfonso VI, re di Castiglia. La storica fortificazione divenne così la reggia della Spagna cristiana.



DAI ROMANI AGLI ASBURGO – Dopo aver strappato Toledo agli Arabi, nel 1087, Alfonso VI fece dell’Alcàzar la sede del suo governo. Poco dopo il papa Urbino II proclamò l’arcivescovo di Toledo primate della Chiesa spagnola.  La città diventava di fatto la capitale della Spagna. Solo nel 1560, sotto il regno di Filippo II, questa venne spostata definitivamente a Madrid e Toledo passò in secondo piano.
Nel 1479 nacque a Toledo la principessa Giovanna (nota come la Pazza), i cui genitori, unendo i regni di Castiglia e Aragona, avevano dato origine alla Spagna moderna. Giovanna sposò Filippo il Bello, figlio dell’imperatore Massimiliano d’Ausburgo, e diede alla luce il futuro imperatore Carlo V. questi ereditò dal padre la Borgogna e i Paesi Bassi,  dal nonno materno la Spagna, Napoli e la Sicilia, dal nonno paterno l’impero ausburgico (mica se  la passava male, vero…?!?)Acquisì il Messico e il Perù, fu re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero. Dall’Alcàzar di Toledo dominava un impero “sul quale non tramontava mai il sole”.




DISTRUTTA E RINATA QUATTRO VOLTE – L’imperatore Carlo V, pur mantenendo la forma quadrangolare dell’Alcàzar con le torri d’angolo, incaricò nel 1538 il più celebre architetto spagnolo del tempo, Alonso de Covarsubians, di rinnovare completamente le facciate e il cortile e di costruire il portale d’accesso della reggia, che fu realizzato in forme tardogotiche.
Rimasto al riparo finché fu reggia e fortezza reale, l’Alcàzar subì continue distruzioni una volta che la corte lo abbandonò. Nel 1710 infatti bruciò in un incendio appiccato dagli austriaci durante la guerra di successione spagnola. Esattamente cento anni più tardi fu ancora dato alle fiamme, questa volta dai francesi nel corso dell’invasione napoleonica. Ricostruito tra il 1867 e il 1882, il castello bruciò nuovamente dopo soli cinque anni.


E ancora: nel corso della guerra civile spagnola (1936 – 1939) l’Alcàzar ospitava un’Accademia militare, i cui cadetti si schierarono dalla parte del generale Francisco Franco. La repubblicana Toledo strinse così d’assedio il ‘suo’ Alcazar, sottoponendolo per settanta giorni a tremendamente bombardamenti, ma senza riuscire a costringere alla resa i franchismi. Il complesso, gravemente danneggiato, venne ricostruito al termine del conflitto. Questa serie di distruzioni e ricostruzioni ha inciso notevolmente sull’insieme, nonostante ogni volta lo si sia riedificato nel rispetto delle forme originarie.




PERMANENZA DEL SITO – L’Alcàzar è un eccellente esempio della cosiddetta ‘permanenza del sito’. Si tratta di una delle caratteristiche principali delle fortificazioni, in base alla quale un luogo adatto alla difesa e al dominio viene continuamente rioccupato e riutilizzato come tale, spesso per secoli o, addirittura, per millenni. Qui, per esempio, c’è un’ininterrotta occupazione del luogo come fortificazione dall’età antica, fino all’epoca contemporanea.


MOSAICO DI CULTURE – Per secoli Toledo fu la città della tolleranza, delle scienze e del plurilinguismo. Qui convivevano in pace cristiani, musulmani ed ebrei, qui nacque, fondata da Rodrigo Jimenez, la maggior scuola di traduttori del mondo di allora. Aristotele venne tradotto dal greco all’arabo; si fecero versioni nelle principali lingue europee delle opere dei grandi matematici e filosofi arabi, nonché del Canone di medicina di Ibn Sina Avicenna.



Nel Duecento il re aragonese Alfonso X il Saggio, nativo di Toledo, si collegò a questa tradizione e, in contrasto con la visione dominante di un’Europa unita al cristianesimo, fu un deciso assertore di una società aperta, multilingue e multiculturale, in cui ogni religione avesse gli stessi diritti. Invece di farsi la guerra, i sovrani dovevano promuovere il commercio, la cultura, la scienza. Alfonso, grazie alla fama della sua saggezza venne anche eletto sovrano tedesco, per quanto non fosse mai stato in Germania. Tuttavia le sue idee non piacquero né alla Chiesa né alla aristocrazia spagnola, che si unirono per ottenere la sua abdicazione.


UNA CITTA’ RICCA DI STORIA E DI ARTE – L’Alcàzar domina Toledo, ed è visibile da tutta la città, ma è ben lungi dall’essere l’unico monumento. Anzi, tutta la città ha a tal punto mantenuto il suo aspetto medievale, in cui sono mescolati ricordi romani, arabi, casigliani, da essere stata classificata come unitario monumento nazionale e da essere inserita tra i Patrimoni dell’Umanità dall’UNESCO. Tra i suoi numerosissimi monumenti alcuni spiccano per valore storico e artistico.
La ‘Catedral’, eretta fra il 1226 e il 1493, è una delle più belle chiese gotiche della Spagna. Vi è conservato un assoluto capolavoro del pittore Domenikos Theotokopoulos (1541 – 1614), originario della Creta, detto El Greco, vissuto a Toledo dal 1577: l’Espolio (Cristo spogliato delle vesti, 1577 – 1579).



Nella trecentesca ‘chiesa di Santo Tomé’ si trova un altro eccezionale dipinto del Greco, l’Entierro del conde de Orgaz (Sepoltura del conte di Orgaz, 1586 – 1588).
Vicino a questa chiesa si può visitare la ‘sinagoga di El Trànsito’ con il ‘Museo Sefardi’, sulla cultura degli ebrei spagnoli. È una delle maggiori testimonianze di un passato glorioso, cancellato quando, nel 1492, i re cattolici Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia diedero avvio in Spagna alla sistematica espulsione degli ebrei, che nella solo Toledo portò alla cacciata di 30 000 persone.
Nell’Hospital de Santa Cruz si trova il Museo de Santa Cruz con una grande collezione di quadri del Greco, oltre a vari reperti archeologici relativi alla storia della città.
La ‘Casa – Museo de El Greco’ ospita, tra l’altro, una ventina di opere del grande maestro.



sinagoga

4 commenti:

Geillis ha detto...

Toledo!!! Io adoro la Spagna, ho visitato Siviglia dopo averla sognata tanti anni, sicuramente i prossimi viaggi saranno Madrid e Barcellona, mi sa che Toledo rimarrà fuori, almeno per il momento...e allora viaggiamo con la fantasia, è sempre una cosa bellissima! Io ho la grandissima fortuna di abitare a Roma, penso che potrei riempirci tre blog e ancora ce ne sarebbe da raccontare, però quel viaggetto all'anno che mi concedo è sempre una gioia, comincio a pianificarlo tre mesi prima...nel frattempo, mi godo i tuoi post e i tuoi racconti!

DEGRASSI Antonella ha detto...

ciao sono antonella e da poco faccio parte del gruppo di lettura, ho deciso che voglio conoscervi anche i vostri blog.
M i piace il tuo blog e anche gli argomenti che tratti.
ti metto nei blog che seguo cosi' ti terro' d' occhio.
tanto piacere di conoscerti
antonella

*Susycottage* ha detto...

Ciao cara,
ti piacciono i libri vero?
ti ho assegnato un MEME,
passa da me a vedere di cosa si tratta,
ti aspetto
Susy

Anonimo ha detto...

Non so se ti interessa. Ma ti ho scelta per il MEME letterario nel quale sono stata coinvolta anche io :)

Passa dal blog http://lacasadipandizenzero.blogspot.com/2011/02/meme-letterario.html per vedere le domande :D

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