Tra i castelli della Loira, quello di Amboise è storicamente uno dei più importanti. Vi nacque Carlo VIII di Francia che fece del castello una sontuosa residenza reale, per molti versi la reggia vera e propria del Paese. Qui il sovrano morì nel 1498. con lui si estinse la linea diretta dei sovrani di Valois.
LA CONGIURA DI AMBOISE – Per lungo tempo il castello di Amboise mantenne il rango di prediletta residenza reale. A far cessare questo stato di cose fu una congiura ordita nel 1560 contro il sovrano allora regnante: gli ugonotti, come si chiamavano in Francia i protestanti, avevano tentato di rapire re Francesco II, all’epoca appena sedicenne. Spinto dalla madre Caterina de’Medici, il giovanissimo monarca mise in atto una vendetta spietata: non meno di 1200 ugonotti, rastrellati dalle truppe reali, furono impiccati ai merli della Tour des Minimes. In seguito Francesco e sua moglie, la regina scozzese Maria Stuarda, lasciarono per sempre Amboise, con i suoi cupi ricordi.
Il castello, inizialmente feudo della famiglia d’Amboise, era di antica origine. Se ne hanno notizie già nel secolo XI. La proprietà venne confiscata nel 1434 da re Carlo VII in seguito alla partecipazione di Luigi d’Amboise a un complotto, peraltro fallito. L’edificio passò così tra i domini reali. Il successore di Carlo, il figlio Luigi XI, amava particolarmente il castello e ne dispose l’ampliamento. Ma fu solo con il nipote del sovrano, Carlo VIII, che l’antica costruzione feudale, ristrutturata in modo sontuoso, divenne la residenza privilegiata dei sovrani francesi.
L’edificio venne poi ancora manipolato nel corso dei secoli. Alcune incisioni antiche mostrano un complesso molto più grande dell’attuale. Dell’impianto originale resta oggi l’appartamento del sovrano, al cui angolo destro venne annessa, da parte dei successori di Carlo VIII, una nuova ala. Nel XVII secolo fu trasformato in prigione di Stato e solo nel 1872 fu restituito alla casa d’Orleans, che ne iniziò i restauri.
INCENDIO ALLA TORRE – Nel 1539 l’imperatore Carlo V si recò in visita ufficiale ad Amboise per rendere visita al re di Francia Francesco I. i due erano stati antagonisti nella corsa al trono imperiale e Francesco I, battuto nella gara, volle almeno riservare all’ex rivale un’accoglienza davvero solenne: che fosse tale da “incenerirlo”.
La Tour Hurtault venne ricoperta di arazzi e l’intera area del castello illuminata con fiaccole. Ma l’imprevisto era in agguato. Quando l’imperatore cercò di entrare nella torre, un portafiaccole inciampò, e in una manciata di secondi intero edificio andò a fuoco.l’incendio fu spento, ma il fumo quasi soffocò l’illustre visitatore.
LE SCALE DEL RANGO – Non sono rare, nei castelli tardomedievali e rinascimentali destinati a sovrani e feudatari notevolmente importanti, le rampe elicoidali da risalire a cavallo fino agli appartamenti signorili senza scendere di sella. Le prime realizzazioni furono italiane, ma ben presto si diffusero in tutta Europa. Erano, non solo delle comodità, ma soprattutto dei segni di rango: la visibile testimonianza dell’importanza del loro costruttore. Amboise ne vanta una eccellente, di insolita ampiezza, nel colossale torrione detto Tour des Minimes: uno vero “ascensore” per sovrani.
LA TOMBA DI LEONARDO DA VINCI – Nel 1516 Francesco I ospitò ad Amboise Leonardo da Vinci, considerato il maggior genio del suo tempo. Il poliedrico artista, inventore e scienziato, trascorse gli ultimi tre anni della sua vita nella residenza di Cloux, oggi Clos-Lucé, ai margini della città. A quell’epoca Leonardo non riusciva più a disegnare correttamente, avendo il braccio semiparalizzato, ma la mente era ancora lucida, e la sua conversazione sempre avvincente. Francesco I e Leonardo si incontravano spesso.
Il re era affascinato soprattutto dagli studi anatomici dell’artista, che non solo aveva misurato e disegnato con grande essatezza le proporzioni esterne del corpo umano, ma aveva anche sezionato cadaveri (cosa assai insolita per quel tempo) e annotato precisamente la forma delle ossa, dei muscoli, dei nervi, delle vene e degli organi interni. Leonardo si spense il 2 maggio 1519 tra le braccia del sovrano.
Le sue spoglie vennero inumate nella cappella di Amboise, poi abbattuta. Il suo teschio (o quello che fu ritenuto tale) fu rinvenuto con altre ossa durante alcuni scavi effettuati nel 1869, assieme a una lapide con tracce della scritta “LEON… …INC…”. cinque anni più tardi i resti del grande artista trovarono nuova e definitiva sepoltura nel castello, nella Chapelle de Saint Hubert, la cappella di Sant’Uberto.
CASTELLO, PAGODA, MUSEO A CLOS-LUCE’ – L’ala cosiddetta di Carlo VIII, il Logis Royal, non ha molto della sua veste quattrocentesca, essendo stata profondamente rimaneggiata nell’Ottocento, ma rimane pur sempre un notevole edificio, arredato con pregevoli mobili antichi.
Prima della campagna in Italia, Carlo VIII fece innalzare le due grandi torri del castello, che furono terminate solo al suo ritorno. Ciò spiega forse i numerosi richiami alle costruzioni italiane: la rampa della Tour des Minimes, lungo la quale si poteva salire a cavallo dalla Loira al castello, si ispira direttamente, per esempio, a un modello urbinate.
La Chapelle de Saint Hubert è una delle più pregevole costruzioni del castello, in stile gotico fiammeggiante. Notevole il bassorilievo sopra il portone raffigurante la leggenda del santo, al quale sarebbe apparso nel bosco un cervo con le corna a forma di croce.
Nei dintorni di Amboise sorge la residenza di Clos-Lucé, in cui morì Leonardo da Vinci. L’artista è ricordato da un piccolo museo.
Sulla riva della Loira si trova una fontana realizzata dallo scultore Max Ernst nel 1968, la fontana della Tartaruga.
La pagoda di Chanteloup apparteneva nel Settecento a un castello del duca di Choiseul, qui confinato da Luigi XV. In questo edificio, che rispondeva a una moda architettonica assai diffusa all’epoca, il nobile allontanato dalla corte riceveva gli amici venuti ad allietare il suo periodo di esilio.
2 commenti:
I castelli della Loira un itinerario da favola. Ciao cara.
L'itinerario scelto questa primavera i castelli della Loira ma aimè non sono riuscita a farlo.. grazie della presentazione.. :-)
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