domenica 14 novembre 2010

Tomar – Monastero e castello



Nel XII secolo, per difendere la linea del Tago, l’ordine dei Templari fece costruire una fortificazione in posizione elevata, sulla riva destra del Nabào. Nel XIV secolo, passo all’ordine di Cristo. Dell’antico complesso sopravvivono ancora resti di mura e la chiesa dei Templari, nelle nuove strutture rinascimentali del Convento do Cristo, il più grande del Portogallo.





L’ANTICA ROCCAFORTE DEI TEMPLARI SUL NABAO – Tutto ebbe inizio con una donazione: nel 1159, il re di Portogallo Alfonso I donò il territorio intorno a Tomar all’ordine dei Cavalieri del Tempio, per i meriti acquisiti dai suoi membri nella difesa della Terra Santa. I Templari vi si stabilirono. Anche quando l’ordine fu soppresso nel XIV secolo, Tomar divenne la roccaforte dell’ordine di Cristo, fondato nel 1317 da re Dinis per lottare contri i Mori e perpetuare l’opera dei Templari.




ASCESA E CADUTA DEI CAVALIERI DEL TEMPIO – L’ordine dei Cavalieri del Tempio, o Templari, nacque nel 1118, dopo la prima, vittoriosa crociata, da un piccolo gruppo di cavalieri riuniti a Gerusaleme. Cresciuti rapidamente di numero e distintisi nell’azione di difesa dei luoghi sacri, i Templari ottennero nel 1128, grazie al favore di San Bernardo di Clairvaux, il riconoscimento papale, insieme ad ampi privilegi, concessi soprattutto da papa Innocenzo II. Soggetti alla regola cistercense, dipendevano da un Gran Maestro elettivo e si dividevano in cavalieri (nobili), sergenti (borghesi) ed ecclesiastici. Organizzati in “province” (tre orientali e sette occidentali), costituivano una sorta di stato sovrano, senza territorio ma ricco di beni sparsi, destinato istituzionalmente a raccogliere e incanalare verso la Terra Santa uomini e denaro.
Quando, sul finire del XIII secolo, la Terra Santa fu perduta per dai cristiani, i Templari iniziarono a esercitare quasi esclusivamente l’attività finanziaria, e questo li portò alla rovina.
In Francia, dove erano particolarmente potenti, le loro ricchezze attirarono l’attenzione del re, Filippo il Bello, il quale, continuamente costretto a far fronte a ingenti spese, organizzò una violenta persecuzione nei loro confronti. Filippo poteva contare sull’acquiescenza di papa Clemente V,  di origine francese, che il re stesso si era adoperato per far eleggere e che, nel 1309, aveva addirittura trasferito la sede papale da Roma ad Avignone. Nel 1312 il pontefice sciolse l’ordine, trasferendo parte dei suoi beni direttamente alla corona francese. Poco tempo dopo, Filippo il Bello scatenò una nuova persecuzione contro i dignitari dell’ordine superstiti, condannandone al rogo alcuni. Tra questi il Gran Maestro Jacques de Molay: accusato d’idolatria, pur avendo proclamato la sua innocenza davanti a tre cardinali, fu giustiziato, il 18. marzo 1314.




LA PIANTA CENTRALE – La struttura del complesso di Tomar si sviluppò a partire dal XII secolo. L’orginaria chiesa dei Templari fu aperta da una grande navata nel Cinquecento. Tutt’attorno sono una serie di chiostri fino al Plaustro dos Felipes, caratterizzati da una molteplicità di stili e influenze architettoniche. Non sono molti, in Europa, gli esempi di chiese, e di luoghi fortificati, come Tomar, anche se alcuni sono molto famosi: basti pensare a Loreto. Ma la chiesa conventuale, la struttura architettonica più antica del complesso, presenta, oltre alle fortificazioni, anche un’altra interessante particolarità: la pianta centrale. E’ un schema che, nell’Europa medievaleaveva generalmente un preciso significato, richiamandosi esplicitamente al più sacro dei luoghi di culto a pianta centrale: la chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per questo motivo, tale tipo di pianta, liturgicamente assai più complessa di quela basilicale, era di solito riservato a edifici dedicati al Salvatore o, appunto, al Santo Sepolcro. A questo culto si richiamavano esplicitamente i Templari, nella loro qualità di cavalieri difensori del Tempio di Gerusalemme. Spesso infatti le loro costruzioni presentano questo tipo di pianta.
Tale convergenza ha dato origine, a Tomar, a un esempio architettonico eccezionale, una chiesa – castello che è un vero gioiello del meraviglioso convento sviluppatosi poi intorno.




STILE MANUELINO – Il convento di Tomar è uno dei migliori esempi del cosiddetto stile “manuelino”, sviluppatosi in Portogallo tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, durante il regno di Manuel I il Fortunato (da cui il nome). Il manuelino è l’ultima manifestazione dello stile tardo-gotico portoghese, arricchito con elementi islamici e rinascimentali, in modo da creare opere di grande esuberanza e sontuosità decorativa.

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