CASTELLO REALE E PRIGIONE DI STATO – Dopo la battaglia di Hastings nel 1078, che consegnò a Gulielmo il Conquistatore l’Inghilterra, dovunque i vincitori normanni arrivassero erigevano un alto torrione di pietra, un KEEP, a controllo di eventuali rivolte dei vinti sassoni. Anche a Londra ne fu costruito uno, particolarmente ampio e solido, perché doveva servire al re in persona. La Torre , come viene chiamata, fu residenza reale fino al Seicento, prigione di Stato, luogo di esecuzione, osservatorio astronomico, zecca reale, serraglio. Vi sono custoditi tuttora i gioielli della Corona.
PIETRE DALL’ESTERNO - Per molto tempo Normanni e Sassoni vissero da separati in casa: divisi dalla lingua (i conquistatori normanni parlavano francese), dalle abitudini, dal rango e persino dai materiali con cui costruivano le loro dimore. Per le loro cattedrali e i loro castelli infatti i conquistatori importavano la pietra dalla Francia, in particolare da Caen, dove si aprivano grandi cave di bianca pietra calcarea. E’ per questo che la Torre di Londra, costruita con la chiara pietra normanna, prese il nome di White Tower, la Torre Bianca (anche se i signori normanni usavano solo la dizione francese, Tour Blanche).
I GIOIELLI DELLA CORONA BRITANNICA – Nella Torre, nella ben protetta stanza dei Gioielli, la Jewel House , si possono ammirare i gioielli della corona e le insegne dell’impero britannico. Nel Seicento, durante il breve periodo della repubblica inglese, il capo del governo Oliver Cronwell ordinò la fusione di molti antichi preziosi. Per questo nel 1661, per incoronazione di Carlo II, si dovette realizzare una nuova corona di oro puro.
Alcuni sacerdoti erano riusciti a nascondere l’anello del re anglosassone Edoardo il Confessore (1003 – 1066), che due secoli più tardi, nel 1837, fu incastonato nella Imperial State Crown usata per incoronazione della regina Vittoria.
IL VENERABILE ORDINE DEL BAGNO - All’interno della Torre, la cappella di San Giovanni, la più antica chiesa londinese, è il luogo dove si consacrano i cavalieri del Bagno (Knights of Bain, K. B. in sigla, ancora oggi il più ambito e il più esclusivo dei cavalierati britannici). I candidati, dopo aver fatto un bagno nell’antica stanza delle Spade (Sword Room, che conserva splendide armi ed eccellenti armature) e dopo aver vegliato in armi un’intera notte vicino alla loro tinozza, venivano alla mattina unti dal re e proclamati ad alta voce cavalieri del Molto Venerabile Ordine del Bagno. Si impegnavano, da quel momento, a difendere con tutte le proprie forze la nazione e il sovrano.
CERIMONIA SERALE – Ogni sera si tiene nella Torre la cosiddetta Cerimonia delle Chiavi.
Alle 21.53, il capoguardia, con una lanterna e le chiavi, intrattiene questo dialogo con la sentinella:
“Halt! Who comes there?”
(Alt! Chi va là?)
“The keys!”
(Le chiavi!)
“Whose keys?”
(Le chiavi di chi?)
“Queen Elisabeth’s keys!”
(Le chiavi della regina Elisabetta!)
“Pass Queen Elisabeth’s keys, all is well!”
(Dammi le chiavi della regina Elisabetta, tutto è a posto!)
RICORDI INTRISI DI LACRIME E SANGUE – Una visita della Torre è anche un lungo percorso nelle tragedie della storia inglese. La funzione, da sempre assolta dalla fortificazione, di carcere di Stato, ha lasciato in quasi ogni suo angolo tristi ricordi di dolore e lacrime, anche se oggi trasfigurati e “levigati” dalla trasformazione in aneddoti per i turisti curiosi.
Centinaia furono gli illustri prigionieri della Torre. Qui venne giustiziato il 6 luglio 1535 Tommaso Moro, ex lord cancelliere, che nella sua “Utopia” aveva prefigurato una società ideale. Umanista e filosofo, ma anche uomo politico, Moro si era rifiutato di riconoscere re Enrico VIII come capo della Chiesa anglicana al posto del papa.
Nella “Queen’s House”, la casa della Regina, piccola costruzione Tudor all’interno del castello, furono alloggiati Elisabetta I, William Penn, il quacchero che avrebbe fondato il America la Pennsylvania , e, ultimo tra i prigionieri della Torre, il gerarca nazista Rudolph Hess, luogotenente di Hitler.
Anna Bolena trovò la morte mediante decapitazione con una spada affilata sul prato della Torre (Scaffold Site). Sullo stesso luogo la contessa di Salisbury, anch’essa condannata a morte, improvvisò una sarabanda intorno al palco, dibattendosi, urlando a piena voce, sfuggendo ai carcerieri, girando velocemente intorno al ceppo del boia fino a che non fu tenuta a viva forza in posizione per l’esecuzione.
Nella torre Devereux fu invece imprigionato nel 1601 il duca di Essex, Robert Devereux, in attesa della decapitazione. Secondo un’altra leggenda (la torre è un inesauribile serbatoio di storiche dicerie) nel 1478 vi trovò la morte, annegando in una botte di vino il duca Giorgio di Clarence.
Temutissima era la “cela del non riposo”, ancora visibile: i prigionieri non avevano spazio né per distendersi, né per star seduti, né per rizzarsi completamente in piedi.
Riccardo III incarcerò i due figli di Edoardo IV per usurpare il trono; poi ordinò che i due ragazzi venissero assassinati nella “Torre del Sangue”.
3 commenti:
E anche quì ci sono stata ;o) ... spero che questo non mi renda antipatica ;o)
Bellissimo il tuo post, ricco di aneddoti curiosi e preziosi, sicuramente da inserire in un guida di viaggio interessante! Grazie!
Buongiorno Ziamame, l'insieme di edifici che compongono la torre di Londra sono tutti molto belli e straordinari i tesori che vi sono custoditi, ma trovo assurdo che per una leggenda dei poveri corvi vengano privati della libertà e delle loro ali, anche se sono curati e tenuti benissimo!
Un abbraccio!
belle le foto e ottimo il commento a corredo! Londra ancora mi manca, mannaggia! :(
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