Alto sul suo sperone roccioso, Marksburg è l’unico castello sul Reno che sia riuscito a sopravvivere, senza subire danni, nel corso di ottocento anni di storia. Le origini risalgono al XIII secolo, quando fu fatto costruire dai conti di Eppstein, signori della regione.
SENTINELLA DELLA VALLE DEL RENO – Quando, nel 1283, la dinastia dei conti di Eppstein si estinse, il castello di Marksburg passò di proprietà ai conti di Katzenelnbogen, che erano una delle casate nobili tedesche più ricche nel medioevo.
IL CASTELLO DEL SANTO – I nuovi proprietari fecero costruire il ‘Bergfried’, l’alto mastio quadrato con terminazione tonda che dall’alto dei suoi 39 metri svetta ancora sul castello. Nel XV secolo venne eretta la ‘cappella di San Marco’, in ricordo di un leggendario episodio avvenuto sul luogo. In onore del santo anche il castello cambiò nome e fu da allora indicato come ‘Marksburg’, castello di San Marco, appunto.
Nel 1479, la roccaforte entrò a far parte dei possedimenti dell’Assia. Durante la guerra dei Trent’Anni venne usato per un certo periodo come rifugio per i profughi, ma non fu mai coinvolto negli scontri militari. Le difese esterne furono comunque rinforzate, per renderla militarmente più solida. Anche nel XVIII secolo Marksburg fu risparmiata dai combattimenti: venne danneggiata solo nel 1705 a causa di un incendio e nel 1780 da un terremoto. Nel XIX secolo la fortezza entrò infine a far parte dei domini prussiani.
ARIA DI FIRENZE – La struttura esterna di Marksburg è del tutto simile a quella di tanti castelli tedeschi, con il suo alto palazzo baronale, il poderoso mastio angolare, i tetti spioventi, le bertesche sugli angoli. Del tutto diversa, e inusuale per la Germania , è invece l’alta torre quattrocentesca a volumi sovrapposti che domina il complesso, la cui forma ricorda fortemente il Palazzo Vecchio di Firenze: una suggestione d’Italia in riva al Reno.
IL FALSO CUGINO – La dedicazione a San Marco deriva da una leggenda che ha per protagonista Elisabetta, figlia del burgravio di Braubach, felicemente fidanzata con Siegbert von Lahneck. Quando tutto era ormai pronto per il matrimonio, il giovane dovette partire per la guerra con l’esercito dell’imperatore. Per molto tempo Elisabetta non ebbe più notizie del suo amato. Un giorno giunse alla fortezza di Marksburg un certo Rochus, che sosteneva di essere il cugino di Siegbert di cui annunciava la morte. Nessuno lo conosceva, ma le sue affermazioni documentate convinsero la povera Elisabetta che, trascorso il giusto periodo di dolore, si innamorò del presunto cugino. Cominciavano i preparativi per il matrimonio, ma poco prima dell’inizio dei festeggiamenti, San Marco apparve al sacerdote che avrebbe celebrato la cerimonia, per avvertirlo che Rochus era, in realtà, il diavolo in persona. Giunti gli sposi all’altare, il prete estrasse dalla sua veste un crocifisso, tenendolo davanti agli occhi di Rochus: la terra per incanto si aprì e il diavolo tornò all’inferno.
Dopo aver perso anche il secondo promesso sposo, Elisabetta ritenne di dover fare penitenza, essendosi innamorata del diavolo. Decise quindi di entrare in convento per espiare la colpa, per tutto il resto della sua vita. La fortezza venne da allora dedicata a San Marco, che salvò la giovane dal maligno.
La leggenda ha un’appendice ancora più triste. Siegbert, che non era affatto morto, tornò sano e salvo al castello e, venuto a sapere dell’inganno e della triste sorte toccata alla sua amata, si gettò disperato nel burrone sottostante. La roccia dalla quale lo sfortunato giovane si lasciò cadere è chiamata da allora ‘Ritterstutz’, cioè ‘il salto del cavaliere’.
VIAGGIO NELLA STORIA – All’inizio del Novecento, Marksburg fu donato dall’imperatore Guglielmo II alla ‘Deutsche Burgenvereinigung’, l’Associazione tedesca per i Castelli, che ne fece ricostruire l’interno in stile quattrocentesco.
L’edificio sorge su uno sperone roccioso che domina il piccolo centro di Braubach. Oggi ospita l’Archivio dei Castelli tedeschi e presenta numerosi ambienti interessanti. Fra questi, il cosiddetto ‘palazzo della Sala’ dove si possono visitare, oltre al grande salone, le dispense, i depositi in cui erano conservate le riserve di cibo e la grande cucina.
Nella ‘Kaiser Heinrich Turm’, la torre dell’imperatore Enrico, si trova la ‘Sankt Markus Kapelle’, la cappella di San Marco, del XV secolo.
Nel ‘Rheinbau’, il palazzo renano, sono esposte armature e armi antiche. Merita senz’altro una visita l’officina del fabbro, nella quale si possono vedere attrezzi di lavoro medievali.
In un ambiente delle antiche cantine sono conservati strumenti di tortura cinquecenteschi.
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