martedì 3 maggio 2011

Rheinfels – Quaranta assalti falliti


Nel 1245 Dieter von Katzenelbogen fece innalzare, sul luogo in cui sorgeva un antico monastero, il castello di Rheinfels. Da qui riscuoteva un dazio dalle navi di passaggio sul Reno. Quando decise di elevare le tariffe, ventisei città della Lega renana, radunato un esercito, portarono bel quaranta assalti alla fortificazione, finché nel 1256 dovettero rinunciare. La rocca aveva svolto il suo compito.


L’INVINCIBILE BALUARDO – Rheinfels venne nuovamente assediato fra il 1330 e il 1332: questa volta furono i signori di Nassau a incontrare la sconfitta, aumentando la fama del castello di fortificazione inespugnabile. Poco dopo, fu ampliato e ulteriormente protetto da mura nel lato a monte. Dopo l’estinzione dei Katzenelnbogen, l’edificio passò sotto il dominio dell’Assia, e venne ulteriormente fortificato dal langravio Guglielmo III, che vi aggiunse nuove difese esterne.


IL SIGNORE CHE AMAVA IL BUON VINO – Alla morte di Filippo il Magnanimo, langravio d’Assia, i suoi possedimenti furono divisi fra i quattro figli. Al più giovane, Filippo il Mingherlino, spettò il castello di Rheinfels, dal quale si controllavano anche gli estesi vigneti lungo la riva del Reno, appartenenti alla famiglia già da molti decenni. Filippo, noto come buon bevitore, si occupò con molta attenzione di questa proprietà, ingentilendola con la costruzione di case a graticcio e aggiungendovi alcuni giardini, così da trasformarla in una deliziosa residenza signorile. Tuttavia non perse di vista le necessità difensive: e, poiché la prudenza non è mai troppa, fece minare gli accessi al castello per impedire improvvisi assalti di truppe nemiche.


LE LOTTE DI SUCCESSIONE NEL CORSO DEL SEICENTO – Nel XVI secolo Rheinfels venne conteso tra due rami degli Assia, i Kassel e i Darmstadt. Fallito il tentativo di risolvere manu militari la vertenza, con un tentativo di assalto portato nel 1621, la questione passò al supremo tribunale dell’impero, che assegnò il possedimento agli Assia-Darmstadt. Poiché Maurizio di Assia-Kassel, che si era insediato nel castello, non voleva andarsene, l’arcivescovo di Colonia fu incaricato di eseguire la sentenza. Nel 1626 spedì all’assalto 8000 soldati e 40 cannoni ai quali, dopo quattro settimane di assedio, gli occupanti decisero di arrendersi senza opporre ulteriore resistenza.


Vent’anni più tardi gli Assia-Kassel cercarono di riprendere il castello, che ancora una volta si rivelò difficilmente espugnabile. Solo ripetuti attacchi e un altro assedio consentirono il successo dell’iniziativa. Per premunirsi contro eventuali ritorni offensivi, tute le opere di difesa furono nuovamente rinforzate.


FORTIFICAZIONI PER TUTTE LE STAGIONI – Rheinfels è uno dei migliori esempi di “permanenza fortificata”. Si tratta, cioè, di una fortificazione che, approfittando della sua felice situazione geografica, ha potuto mantenere la sua validità nel tempo, resistendo anche a mezzi di offesa assai diversi, e più potenti, di quelli in funzione dei quali era stata costruita. Poté così svolgere il suo ruolo militare dal medioevo fino all’età moderna.


IL MANCATO REGALO DI CAPODANNO PER IL RE – Dal 1683 il re di Francia Luigi XIV cercava inutilmente di impadronirsi del castello di Rheinfels: ma né le offerte di acquisto né diverse azioni militari sortirono l’effetto sperato. Il generale Tallard decise oerciò nel 1692 di occuparsi della facenda e promise al suo re di portargli il castello in regalo per l’imminente Capodanno. A metà dicembre mosse verso la vicina St. Goar dove, però, nel corso di un primo combattimento, il mastro tornitore Johann Kretsch inferse al generale una ferita alla spalla tale da costringerlo a rinviare di alcuni giorni l’assalto decisivo. La pausa consentì a Tallard di far giungere nuove truppe dall’Assia e di poter contare su un’imponente forza d’urto. Finalmente, il 22 dicembre, e poi ancora il 27, ben 28 000 soldati, appoggiati da un micidiale fuoco d’artiglieria, assaltarono il castello. Ma la superiorità numerica non fu sufficiente a vincere le difese, e il 2 gennaio gli assediati dovettero ritirarsi a mani vuote. Tuttavia questa non fu l’ultima offensiva dei francesi: un ulteriore tentativo di conquistare Rheinfels fu respinto nel 1734. solo 60 anni più tardi le milizie rivoluzionarie della Francia repubblicana occuparono il castello senza incontrare troppa resistenza, e, due anni dopo, nel 1796, lo fecero saltare in aria con cariche esplosive.


RUDERI E RESTAURI – Nel 1812 ciò che restava di Rheinfels venne messo all’asta. Sei anni dopo parte delle macerie fu utilizzata per costruire la vicina fortezza di Ehrenbreitstein. Nel 1925 il rudere fu acquisito dalla città di St. Goar.


Dopo l’acquisizione, la città di St. Goar ha provveduto a un parziale restauro del castello. Nei presi si trovano ora un albergo e un ristorante, che ospitano il crescente flusso dei turisti.
Si può arrivare al castello con un sentiero diretto, oppure con una bellissima passeggiata di cinquanta minuti attraverso la valle di Grùndelbach, che porta da St. Goar alle rovine di Rheinfels.
Esistono anche due itinerari guidati dell’area di Rheinfels, che consentono di ammirare quanto resta dell’antico castello.


Il mastio ha un diametro di 10,5 m e uno spessore alle mura di 3,5. nel XIII secolo gli venne sovrapposta una snella torre circolare detta Butterfassturm (“zangola”).


Merita una visita il piccolo ma gradevole museo che raccoglie reperti del passato del castello.
Vale anche la pena di salire sulla torre dell’orologio (Uhrturm) per godere lo splendido panorama della valle del Reno.

2 commenti:

Editorialteam ha detto...

Buona sera,
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Mi potreste comunicare il vostro indirizzo e-mail affinché possa presentarvi più in dettaglio in cosa consiste il nostro programma?

Grazie mille
Buona giornata
Daniela
daniela@travelavenue.com

Unknown ha detto...

I resti raccontano tutto. Ciao cara

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