lunedì 24 gennaio 2011

Craigievar – Un castello da favola


Osservando per la prima volta Craigievar Castle si ha come la sensazione di averlo già visto. Infatti, Walt Disney, il mago del cartone animato, si ispirò alla residenza del mercante William Forbes per disegnare un caratteristico castello da favola. E fece, curiosamente, della casa di un borghese l’archetipo fantastico del mondo aristocratico.


DALLA CASA – FORTE AL CASTELLO – All’inizio del Seicento il mercante William Forbes acquistò la tenuta di Craigievar dalla famiglia aristocratica scozzese Mortimer, che si trovava in gravi difficoltà economiche. I Mortimer avevano già cominciato a costruire la loro residenza, una tipica casa-forte scozzese, innalzata su vari piani, con pianta a “L”. il nuovo proprietario continuò l’edificazione, affidando la prosecuzione dei lavori all’architetto John Bell, progettista di numerose opere analoghe. Nel 1623, finalmente, l’edificio era pronto. Osservandolo con attenzione si nota quanto fosse aumentato, nel frattempo, il patrimonio di Forbes: dalla semplicità decorativa dei piani inferiori, costruiti appena comperata la proprietà, si passa via via all’esuberanza architettonica di quelli superiori, ricchi di torrette, sporti, guglie e fregi.



COSTRUZIONE AL RISPARMIO – La Scozia non è un paese ricco: ogni risorsa va attentamente utilizzata, perché nulla può essere sciupato. Questa regola vale anche per la costruzione dei castelli. La struttura tradizionale dei manieri scozzesi era infatti condizionata – come tutto in quella terra – da un problema economico: per i tetti degli edifici fortificati si doveva impiegare un materiale, il legno, abbastanza raro sul luogo, e quindi assai dispendioso. Riducendo il perimetro di base e aumentando il numero dei piani era però possibile ottenere la stessa superficie abitativa con tetti più piccoli e quindi a costi inferiori.
Craigievar Castle non si sottrae a questa modalità edilizia. L’edificio ha un ingresso minuscolo, facilmente barricabile dall’interno, e presenta pochissime finestre nella parte inferiore. Più in alto, invece, il castellano dimostrò di aver adottato la classica architettura scozzese, non per mancanza dei soldi ma in omaggio alla tradizione. Sopra la cornice, che percorre l’intera facciata, spuntano dal tetto frontoni, torrette, guardiole, pinnacoli riccamente ornati e profilati, che culminano con una terrazza panoramica dal parapetto in pietra.
All’interno, visitabile solo con percorso guidato, sono notevoli i soffitti dipinti e alcune stanze, tra cui anche la “camera della regina” e la “galleria dei musicisti”.



L’ACRONIMO WFM – William Forbes riusì ad abitare nel castello solo negli ultimi tre anni della sua vita, cioè tra il 1623 e il 1626. Ciò nonostante lasciò ampia traccia di sé. In molti punti della casa si notano per esempio le iniziali del suo nome seguite da una “M” che indica il titolo accademico di “Master” conseguito presso l’università di Edimburgo. Il castello è rimasto per secoli in possesso della famiglia. Attualmente è sotto la tutela del ‘National Trust of Scotland’ ed è aperto al pubblico nei mesi estivi.



DANZIG – WILLIE – William Forbes, fratello del vescovo di Aberdeen, seppe sfruttare come commerciante le condizioni che si erano determinate nell’Europa di quel periodo a favore degli scambi internazionali. Dal 1603 Giacomo, figlio di Maria Stuarda e re di Scozia, regnava anche sull’Inghilterra con il nome di Giacomo I. ciò significava pace all’interno e possibilità di iniziative imprenditoriali all’estero. Forbes si dedicò soprattutto al commercio fra Est e Ovest. Inizialmente corse non pochi rischi, ma presto trovò nell’area baltica validi partner dai quali comprava a buon mercato materiali carenti in Scozia: per esempio legno di pino della regione di Memel, che sul mercato scozzese spuntava prezzi assai elevati. Forbes divenne ricchissimo, e per i suoi rapporti d’affari venne soprannominato Danzig – Willie, con riferimento alla città di Danzica sul mar Baltico. Se il commercio portava denaro, la tenuta di Craigievar, acquistata dai Mortimer, gratificava la vanità sociale di Forbes. Infatti la proprietà godeva di privilegi reali e fece di Forbes un signore feudale, nonché un rappresentante del sovrano nella regione: il tipico esquire inglese.



CASTELLO E MANIERO – Castelli come quello di Craigievar non erano pensati per scopi militari. Anche le torrette e gli altri apparati bellici erano puramente esornativi. Al massimo si trattava di proteggersi da qualche brigante particolarmente intraprendente. Questi elementi architettonici, con il loro aspetto, sottolineavano il fatto che i proprietari erano aristocratici o, come nel caso di Forbes, ambivano ad esserlo. Si trattava, insomma, di ‘status symbol’. Tanto che poco alla volta alla denominazione ‘castle’ si sostituì il termine ‘manor’, maniero, che meglio esemplificava la nuova condizione di queste architetture.






USANZE SCOZZESI – “Ultimo viaggio passa dalla finestra” si diceva a Craigievar. Vi è infatti solo un piccolo ingresso, con una ripida scala, che rende impossibile trasportare una bara. Le salme venivano fatte passare da una finestra e calate con una carrucola.
Come feudatario William Forbes aveva il diritto di esporre il proprio stemma nel castello. Imponente, per quanto abbia perso i brillanti colori di un tempo, è quello che sovrasta il camino della “Great Hall”, la sala grande. Nel locale sono notevoli anche gli stucchi al soffitto e l’ornamentazione a intaglio.
La sala preferita da Forbes era la “Long Room”, la lunga galleria al quinto piano, uno dei pochi spazi dell’edificio ampiamente illuminati dalla luce del giorno grazie alle numerose finestre che vi si aprivano.
Sono visitabili in tutto diciannove stanze, in gran parte ancora dotate di arredamento originale.
Il castello si distingue anche per l’intrico delle scale, una delle quali è “segreta”, cioè nascosta agli occhi dei visitatori, per consentire un’agevole uscita o ingresso alla casa.
Da non perdere, visitando il castello, una passeggiata nel parco, ottimamente curato.


8 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per questo bellissimo post di prima mattina!! Se c'e' una cosa che amo delle costruzioni d'oltre Manica, sono proprio le piccole finestre. Le adoro!!

Francesca D. ha detto...

Sembra veramente un castello delle favole...Ok, forse la mia visione è di Disneyana memoria, lo ammetto, ma sul serio...non sembra nemmeno reale! Grazie, i tuoi post sono sempre meravigliosi, mi stai facendo venire una gran voglia di andare in Scozia...

Unknown ha detto...

quante cose che ho imparato!!! In effetti i castelli scozzesi sono molto simili tra loro e ora mi spiego quanto l'esigenza di risparmiare sul legno abbia condizionato le strutture!!! P.S. troppo bello "l'ultimo viaggio passa per la finestra"!!! ;)

Eri ha detto...

Cara Ziamame, grazie per il consiglio!
per il tuo ragazzo cosa ne dici della saga "La guerra degli elfi" di Herbie Brennan?
A presto, ciao!

Unknown ha detto...

complimenti! sia per questo post molto interessante che per il blog, davvero carino! mi sa che passerò spesso a leggere le tue pagine :-) ti ho linkata nel mio blog libri, a presto!

Unknown ha detto...

Che bello!! Impossibile resistere al fascino di un castello!
Laura@RicevereconStile

le margheritine ha detto...

Che bello! Non l'avevo mai visto, ha una forma stranissima...
Sembra disegnato da un bambino!
Ciao, buona serata
Cristina

McGlen ha detto...

Davvero meraviglioso! Non lo conoscevo e lo inserirò senz'altro nel mio prossimo viaggio (destinazione ovviamente Scozia, se tutto va bene!).
Rispondendo a una domanda che mi hai fatto sul mi blog, non credo che siano gli stessi Mortimer di Trim, anche perchè non è così raro come nome in Scozia. Ma forse, visto che i mortimer erano i proprietari solo del terreno, forse un legame di sangue c'è... Comunque mi sento di escludere un filo diretto.

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