Si narra che all’inizio del XIII secolo, quando Edinburgo era diventata da poco la capitale del regno di Scozia, David I, figlio della regina Margherita la Santa , andò a caccia una domenica violando un sacro divieto. Scampato miracolosamente alle corna di un cervo e salvato dalla Santa Croce – Holy Rood – David fondò sul luogo dell’incidente l’abbazia di Holyrood (1218), in segno di gratitudine. Non lontano da qui, sorse più tardi Holyrood Palace, o Hoyroodhouse.
Le origini di Holyrood sono modeste. Da semplice foresteria della vicina abbazia, dove talora i primi re di Scozia trascorrevano la notte, fu trasformata in fortezza, tra il 1528 e il 1532, da Giacomo V, padre di Maria Stuarda. Egli eresse il torrione sul lato nordoccidentale, con spalti merlati e quattro torri rotonde agli angoli. Adiacente ad esso, ad ovest, si trovava un’ala più ampia con due corti interne.
Tra il 1671 ed il 1679, Carlo II chiese all’architetto Wiliam Bruce di rinnovare il castello, seriamente danneggiato durante il periodo di Cromwell e parzialmente distrutto da due incendi. Data la pochezza di mezzi economici a disposizione, Bruce si trovò a dover risolvere il gravoso problema di restaurare vecchi muri cercando allo stesso tempo soluzioni che tenessero in conto le esigenze di comfort. Il risultato fu un palazzo che combinava stili architettonici contemporanei e del passato: quello palladiano, diffuso in Scozia grazie ai progetti di Inigo Jones, a quello barocco, ispirato dai castelli francesi che il progettista aveva potuto visitare.
William Bruce usò la pianta del torrione di Giacomo I e dell’ala ovest per realizzare un edificio che controbilanciasse l’ala nordoccidentale del vecchio castello. Collegò le due torri con una struttura bassa, dotata di tetto balaustrato. Localizzò l’ingresso principale a metà di questo corpo, enfatizzandolo con due colonne doriche e un architrave, che reca la data di completamento dei lavori: il 1680. la facciata rivolta verso la corte interna è realizzata in stile palladiano ed è divisa in tre sezioni corrispondenti ai piani, con lesene doriche, ioniche, corinzie. Quella esterna può essere definita come l’espressione architettonica dell’antica alleanza fra Scozia e Francia: in altre parole, sebbene poco omogenea, combina abilmente la possanza dei torrioni scozzesi con l’eleganza francese.
L’interno è decorato in stile anglo – fiammingo, l’ultima moda all’epoca. I soffitti affrescati e gli stemmi furono realizzati dall’olandese Jacob de Wet, mentre gli intagli che ornano il caminetto e le porte sono opera del suo compatriota Jan Vansantvoort.
LE RESIDENZE REALI – Dopo il soggiorno di Maria Stuarda, durato sei anni, il secondo ospite fu Giacomo, duca di York (il futuro Giacomo VII), che visse qui dal 1679 al 1682 in qualità di vice dle fratello Carlo II. Con Bonnie Prince Charlie, che fece di Holyrood(house) il suo quartiere generale prima dell’ultima sconfitta a Culloden, si inaugurò un breve periodo di ricevimenti reali. Giorgio IV organizzò un ricevimento a corte nel 1822; ma il palazzo ospitò a più riprese anche Carlo X, re di Francia; la prima volta come conte d’Artois, in fuga dalla Rivoluzione, e una seconda durante il suo esilio, all’indomani dell’abdicazione. Dal regno della regina Vittoria, il castello è ridiventato una residenza reale.
ESTERNO – La fontana è una copia del XIX secolo della fontana di Linlithgow. La facciata d’ingresso è stata ricostruita per ultima perché dapprima si voleva preservare quella innalzata da Giacomo IV. Fiancheggiata da colonne, la porta è sovrastata da una muratura di pietra scolpita in cui si riconoscono lo stemma della Scozia, un frontone spezzato, una cupola e una corona. Gli edifici del cortile interno sono uno splendido esempio di stile Rinascimentale del periodo Stuart, uno dei primi in Scozia. La sovrapposizione degli ordini, le proporzioni generali, le arcate e il frontone tradiscono un’impostazione classica e realizzano un insieme di grande armonia ed eleganza.
INTERNO – La decorazione degli appartamenti di Stato è rimasta sontuosa qual era nei progetti di Sir William Bruce, in un purissimo stile Restaurazione. I lavoratissimi soffitti a modanature in stucco bianco, i rivestimenti di legno dalle sculture magnifiche (porte, telai di porte e ghirlande) e i dipinti a medaglione contribuiscono alla decorazione con una qualità esecutiva straordinaria.
Spettacolare, la grande scala conduce al ritratto di Sua Maesta la regina, immortalata dal suo pittore ufficiale, David Donaldson. Oltre i soffitti, gli appartamenti di Stato racchiudono altre meraviglie, come il ritratto di Giorgio IV in costume delle Highlands, nella sala da pranzo. Decorata nuovamente negli anni venti, la sala del trono espone i ritratti del re Carlo II e di suo fratello Giacomo VII in compagnia delle loro spose, e la regina Vittoria vestita per la sua incoronazione. L’appartamento del re occupava la parte orientale, sopra i celebri giardini simmetrici realizzati sul sito del chiostro, demolito.
Nella camera del re si trova un magnifico letto rosso (1672). Il soffitto comprende un medaglione di Wet raffigurante l’”Apoteosi di Ercole”.
Gli appartamenti storici della torre rotonda (XVI secolo) occupano due piani. Furono ristrutturati verso il 1672. si trovano i numerosi ricordi legati a Maria Stuarda.
ABBAZIA – La navata senza volta è il solo dell’abbazia, un tempo grandiosa. Risale principalmente al periodo compreso tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII secolo. La regina Vittoria fece ricostruire la tomba reale dopo la sua distruzione, in seguito alla partenza del cattolico Giacomo VII. Qui sono sotterrati Davide II, Giacomo II, Giacomo V e Lord Darnley, padre del Giacomo VI.
1 commento:
Buongiorno carissima Ziamame, l'Holyrood Palace è bellissimo, ma è il tuo blog che potrebbe benissimo essere una maestosa residenza per re!
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