martedì 23 novembre 2010

Neuschwanstein – Il sogno di Ludwig II di Baviera



Il castello si erge su uno sperone vertiginoso che domina la gola del Pollat. La costruizione accentua questo senso di vertigine, di slancio verso il cielo. Le superbe torri, le numerose finestre, la disposizione apparentemente bizzarra suggeriscono l’idea di un luogo fatato, come di un sogno “atterrato” sulla roccia.


IL CASTELLO FIABESCO DI UN PRINCIPE SOGNATORE – Ludwig II di Wittelsbach divenne re di Baveri nel 1864 alla morte del padre Massimiliano II Guseppe. Grande appassionato del medioevo e delle opere di Wagner, inizio la costruzione del castello di Neuschwanstein nel 1869. Purtroppo non poté portarlo a compimento: dichiarato infermo di mente, nel 1886, fu deposto e pochi giorni dopo morì annegato nel lago di Starnberg, in misteriose circostanze.


INTROVERSO E SOLITARIO – Fin dall’infanzia Ludwig manifestò forti tendenze a rifiugarsi nel mondo dei sogni, un’inarrestibile pulsione verso il mondo irreale, e crescendo, verso le conoscenze occulte. Appassionato di storia medievale, e soprattutto influenzato dal significato nascosto delle opere di R. Wagner, Ludwig decide di farsi costruire un castello solitario, che rievocasse per lui il fascino dell’epoca della cavalleria. Scelta la località, scrisse entusiasta a Wagner: “Il luogo è uno dei più belli che si possa sognare, sacro e inaccessibile!”.


COSTRUZIONE SIMBOLICA – Neuschwanstein, con il suo aspetto fiabesco, corrispondeva perfettamente ai desideri del sovrano. La sua parte più importante è il grande palazzo, con la vertiginosa succesione di stanze sovrapposte. Gli ambienti sono improntati a un grande lusso: marmi, affreschi, oro, strutture architettoniche grandiose, grandi colone che impreziosiscono le vaste sale. Ma su tutto dominano i soggetti degli affreschi e delle sculture, con motivi ripetuti che si rifanno a conoscenze antiche e dimenticate. Questo era la tendenza dominante alla fine dell’Ottocento: recupero di stili del passato, uniti con elementi di modernità, in quello che sarà conosciuto come lo stile eclettico.

Camera da letto:


Tra gli ambienti più significativi è la cosiddetta “camera di lavoro”, decorata con gli afreschi ispirati al “Tannhauser” di Wagner:


Accanto una stanza a forma di grotta, con stalattiti artificiali, funge da giardino d’inverno; in origine vi si trovava anche una piccola cascata:


La sala del trono è uno splendido ambiente disposto su due piani, che occcupa tutta l'ala occidentale del palazzo e presenta decorazioni ispirate all'arte bizantina. La sala è delimitata, tutt'intorno, da una galleria ad arcate ed è coronata da una cupola, cui si accosta una semicupola nell'esedra dove è collocato il trono. Gli ambienti del castello di Ludwig II sono improntati allo sfarzo e alla teatralità:



UNA FINE WAGNERIANA – il castello di Neuschwanstein fu anche il teatro dove si svolse il penultimo atto del dramma di Ludwig II di Baviera.
Nel 1886, a causa delle forti spese sostenute per costruire i sontuosi castelli e della crescente disaffezione del sovrano nei confronti dei suoi doveri ufficiali, i rapporti tra Ludwig II e i suoi ministri divennero insostenibili. Il 4 giugno, i medici incaricati di tenerlo sotto osservazione diagnosticarono la malattia di Ludwig, e il Consiglio dei Ministri decise allora di deporlo. Il re,  sostenuto dagli abitanti di Schwangau, il piccolo centro nei pressi del castello, si rifiutò dapprima di ricevere la commissione di Stato. Solo il 12 giugno venne internato nel castello di Berg, vicino al lago di Starnberg, dal quale poteva uscire solo accompagnato.
Il giorno seguente, tuttavia, la passeggiata del re e del suo accompagnatore si prolungò per troppo tempo: le ricerche ben presto portarono alla scoperta di due corpi fluttuanti sulla superficie del lago. Il sovrano aveva voluto suicidarsi, o semplicemente cercava di fuggire sull’altra sponda? In quale misteriosa lotta aveva trovato la morte?
Nessuna risposta è mai stata del tutto convincente: il mistero aleggerà senza dubbio ancora su questa fine tragica, degna di un dramma di Wagner.  


LA SALA DI PARSIFAL - Nel 1867 Ludwig si recò a visitare il castello di Wartburg, celebre per aver ospitato nel 1207, secondo la leggenda, una competizione tra i migliori Minnesanger (cantori), che ispirò a Wagner il Tannhauser. Qui Ludwig rimase affascinato dalla stanza da pranzo, e decise di realizzarne una simile nel suo castello. Fu cosi che a Neuschwanstein creò la Sangersaal, la Sala dei Cantori, interamente decorata con dipinti ispirati alla legenda di Parsifal:



 Se avete ancora un po' di tempo, vi invito a una visita virtuale nel castello (molto, molto bella):

E alla fine, prima di lasciarci, un po' di atmosfera: R. Wagner - Parsifal Act I Prelude (part 1)
Buon ascolto!!!

3 commenti:

McGlen ha detto...

Che Bello! Sarà anche una figura inflazionata ormai, ma questo castello mi comunica sempre un certo "sense of wonder". Quando lo visiti anni fa, rimasi davvero a bocca aperta, anche perchè nasconde davvero un sacco di riferimenti al tema Wagneriano, non solo espiciti. Davvero uno dei miei preferiti, ancge se la mia idea di catello è un po' meno romantica e più "militare".

Federica ha detto...

Bellissimo! Andai a visitarlo anni fa, assieme a Hohenschwangau e a Linderhof.
Sono rimasta anche io a bocca aperta, nonostante siano molto "originali" ma, d'altra parte, Ludwig era originale anche lui!
Ci porterò anche i miei due elfetti, prima o poi.
Ciao Federica

paola ha detto...

Ci son stata lunedì 30luglio 2012.Castello stupendo, atmosfera veramente fiabesca, il tutto guastato dal fatto che ci sono stati imposti tempi velocissimi dalla guida, abbiamo dovuto visitare tutto il castello in 25 minuti circa (ore 13.50 apertura tornelli,distribuzione audioguide,uscita ore 14.20)Siamo stati obbligati ad una visita frettolosa e superficiale, non solo non potendo osservare, ammirare ed assaporare l'atmosfera ma in certe sale o passaggi non siamo riuscite a vedere delle cose, perchè dovevamo seguire il gruppo. Molto deludente quindil'organizzazione secondo me poco rispettosa.

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