giovedì 27 gennaio 2011

Cotehele House – Il berretto che salvò Sir Richard


Cotehele non è una fortificazione, bensì una semplice ‘dimora da nobile’ di belle linee Tudor. Quando nel 1483 i soldati del luogotente reale Henry Trenowth of Bodrugan assaltarono l’edificio, il proprietario, Sir Richard Edgecumbe, fuggì sulla riva del vicino fiume Tamar e si nascose fra i cespugli. Per depistare gli inseguitori mise una pietra nel berretto e lo gettò in acqua. Pensando che fosse annegato, i soldati si ritirarono e Sir Richard ebbe salva la vita.


CASA AVITA DEGLI EDGECUMBE – Cotehele prende il nome da un’antica dinastia feudale, ma la casa è la dimora ancestrale di un’altra famiglia. Infatti Filaria de Cotehele, erede della tenuta, sposò nel 1353 William Edgecumbe. Da allora, per sei secoli, la casa restò di proprietà di questa famiglia. Sir Richard Edgecumbe effettuò nel Quattrocento i primi restauri all’antica dimora del Cotehele, oltre a far innalzare una cappella nel bosco in segno di ringraziamento per essere così fortunatamente scampato alle truppe di Henry Trenowth. Suo figlio, Sir Piers Edgecumbe, dispose altri lavori, che diedero all’edificio un aspetto molto simile a quello attuale.



AVVISI IN CUCINA E RIGIDA REGOLAMENTAZIONE ALIMENTARE – La ‘Great Hall’, oggi decorata con armi e armature, fu completata nel 1520. anche la cucina ha mantenuto i caratteri dell’epoca, e offre un0interessante sguardo sulla preparazione dei pasti nel medioevo. Vi è appeso tra l’altro il curioso avviso in base al quale a pranzo e a cena (per gli uomini anche a collazione) era consentito bere fino a mezzo litro di birra, mentre nel resto della giornata era assolutamente proibito il consumo di alcolici.



GLI ARAZZI DI COTEHELE – Cotehele House è arredata con pregevoli mobili d’epoca in legno di quercia, ma è giustamente famosa anche per i bellissimi arazzi che ne sono la gloria. Si ricordano l’Orfeo ed Euridice, eseguito ad Anversa verso il 1700 (nella ex sala da pranzo), i Giovani servitori di Bacco nella sala del Punch, oppure quelli che ornano la camera da letto o ancora la rappresentazione del tragico amore fra Ero e Leandro nella King Charles Room, in cui si narra che abbia trascorso una notte, nel 1644, il re Carlo I, del quale porta da allora il nome.



NOBILI DI CAMPAGNA – Nobiltà e castelli formano un binomio per molti versi indissolubile. Tuttavia, non sempre un titolo nobiliare o una proprietà terriera richiedevano nel passato, per forza, un castello.
Succedeva spesso, in particolar modo in Inghilterra, che il nobile di campagna – quello che doveva diventare il rinomato ‘squire’ britannico – si accontentasse di un’ampia e comoda dimora. Magari con qualche simbolo di nobiltà come, a Cotehele, i fini merli sul corpo d’ingresso. Eppure qui visse uno dei nobili più importanti dell’Inghilterra Tudor.



LA GUERRA DELLE DUE ROSSE E LA LEALTA’ DI EDGECUMBE – Il luogotenente reale che aveva cercato di catturare Sir Richard Edgecumbe nella sua villa di Cotehele era stato inviato dal re Riccardo III, la cui ascesa e caduta sono oggetto dell’omonima, celeberrima tragedia di William Shakespeare. In quegli anni il trono d’Inghilterra era conteso fra le due case dei Lancaster (con il simbolo della rosa rossa) e degli York (rosa bianca), che si combattevano nella cosiddetta guerra delle Due Rose. Dopo la morte del fratello Edoardo IV nel 1483, Riccardo aveva rivendicato a sé la Corona e aveva fatto rinchiudere i due leggitimi eredi, i figli minorenni di Edoardo, nella torre di Londra, dove vennero, in seguito, trucemente uccisi.
Questo delitto suscitò l’indignazione di Sir Edgecumbe, che si schierò con gli avversari dell’usurpatore e fu costretto a fuggire. Edgecumbe riparò in Francia, dove si era rifugiato Enrico Tudor, discendente dei Lancaster per parte di madre. I due costituirono un esercito e tornarono in Inghilterra per affrontare Riccardo III, che sconfissero e uccisero nel 1485 nella battaglia di Bosworth. Durante il regno di Enrico VII Tudor, Sir Richard Edgecumbe assunse alti incarichi, fu ambasciatore e ottenne anche i beni di quell’Henry Trenowth che l’aveva perseguitato. Nel 1489 morì a Morlaix, dove era accorso in difesa della giovane duchessa Anna di Bretagna.



IL SUGGESTIVO PARCO SUL FIUME TAMAR – Cotehele House ha uno dei suoi punti di forza nell’ampio, ameno parco, assai frequentato dai gitanti, che si estende dalla villa di Cotehele fino al fiume Tamar, attraverso una serie di idilliche visioni campestri, suggestioni medievali e addirittura un veliero.
Dai giardini a terrazza, sistemati verso il 1865, un sentiero porta fino al parco lungo il fiume. Il clima è mite e permette la coltivazione di piante esotiche accanto a laghetti, siepi di tasso e molte altre specie floreali che lo rendono ricco di colori per tutto l’anno.
All’interno del parco è possibile ammirare una piccionaia, risalente probabilmente all’epoca di Sir Richard Edgecumbe.    
 Della tenuta fa parte anche un piccolo villaggio con un ristorante, l’Edgecumbe Arms, sul molo fluviale. Un altro ristorante si trova in un ex fienile della stessa Cotehele House.
Il National Trust e il National Marittime Museum hanno allestito un museo per presentare l’importanza economica del fiume Tamar. Ne fa parte anche il veliero ‘Shamrock’, attraccato sul molo, dopo un accurato restauro.
Merita una visita anche il museo all’aperto del maniero, con le sue antiche officine artigiane e un mulino ad acqua d’epoca.




3 commenti:

Anonimo ha detto...

Stamani sono impegnata, ma devo trovare 5 minuti per leggere questi ultimi tuoi post meravigliosi :)

*Susycottage* ha detto...

Ahhhh! I tuoi post mi fanno sognare,
specialmente quando parli d'Inghilterra, non sono meravigliosi
i loro manieri, o castelli?
Un abbraccio
Susy

Unknown ha detto...

questa casetta mi fa sognare. Trasmette (a dispetto della sua storia) una pace...e quel giardino, ne vogliamo parlare??? Stare lì seduti sulla panchina a guardare il laghetto...

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