Alla fine del XV secolo il porto di Lisbona aveva raggiunto un’importanza di primissimo piano e quindi si impose la necessità di proteggerlo dalle incursioni dei pirati.
Il re Manuel I, proseguendo in parte un grande progetto messo a punto dal suo predecessore, nel 1513 diede incarico all’architetto Baytac di progettare il “Castello di San Vincenzo presso Betlemme”.
Per ragioni ignote il progetto venne invece studiato dall’architetto Francisco de Arruda, che apri il cantiere nel 1514. il castello che subito venne popolarmente chiamato la Torre di Betlemme (Belém), fu concluso nel 1519 ed il suo primo governatore, nominato nel 1521, fu Gaspar de Paiva.
Ma il progetto venne accantonato e da allora la Torre divenne prigione di Stato, come la Torre di Londra e Bastiglia. Distrutta dai francesi nel 1807, la Torre , per volere di Maria II, venne ricostruita nel 1846 secondo il progetto originario.
Oltre a essere stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, questa torre-fortezza è divenuta il simbolo del Portogallo e rappresenta, allo stesso tempo, la natura e l’attitudine di un popolo di navigatori, una metafora dell’arrivo e dell’attesa, della brama per le nuove scoperte al di là dell’orizzonte.
Sui quattro piani si trovano – raggiungibili mediante una scala a chiocciola – l’Armeria, la Sala del Re, con un balcone di gusto veneziano affacciato a sud, la cucina e la sala da pranzo, oltre naturalmente i locali riservati alla corte.
Sullo stesso piano d’entrata, dietro muri spessi 3,5 metri , il bastione ospita le casematte con ben 17 feritoie munite di cannoni.
La costruzione è protetta dallo sguardo benevolo della Madonna di Belém, che si trova sotto il baldacchino decorato al centro della terrazza, con il Bambin Gesù fra le braccia e un grappolo d’uva in mano.
LO STILE MANUELINO – Sotto il regno di Manuel I (1495 – 1521), un periodo di grandi fortune militari ed economiche, mentre lo stile gotico produceva i suoi ultimi frutti, tra l’altro eccezionali, venne di moda il Rinascimento italiano. Questa nuova moda però, entrando in contatto con una tradizione araba ben radicata, diede presto origine ad un nuovo stile, poi detto “manuelino”. In questo stile le decorazioni, già prettamente rinascimentali ma con reminiscenze arabe, si soprapponevano ad uno schema architettonico ancora gotico. E la Torre di Belém ne è una delle migliori testimonianze.
BELEM – IL QUARTIERE DELLA CULTURA DI LISBONA – Belém, sobborgo mussale di Lisbona nei pressi del fiume Tago, è un autentico must per i visitatori della capitale portoghese. È un posto assai gradevole, immerso nel verde, con tranquilli percorsi lungo il fiume: un’eccellente alternativa alla vita frenetica di Lisbona.
Di fronte alla torre, si trova il Monastero di S. Girolamo, oggi Museo Archeologico ed Etnografico. Il complesso adiacente, di nuova costruzione, ospita il Museo Navale, mentre il Palacio de Belém è la sede del Museo Nazionale della Carrozza. Nello stesso quartiere si trovano anche il Museo dell’Arte Popolare e il Museo del Disegno.
4 commenti:
Ricordo questa torre dal racconto e dalle foto di mio figlio. L'anno scorso andò in Portogallo.
Ciao Ziamame, che suono armonico custodisce il nome di questa meravigliosa torre che è in totale contraddizione con l'uso al quale era adibita!
certo essere imprigionati vista mare non è proprio una punizione... :D le scale a chiocciola sono uguali e identiche a quelle di Castel del Monte!!!
Molto bello, forse troppo per essere un'opera difensiva in origine. Credo sia una tendenza Iberica abbellire eccessivamente strutture destinate ad altri usi... Che ne pensi?
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