mercoledì 9 febbraio 2011

Fénis – Il fascino del pittoresco


Il castello di Fénis è tra le più note fortificazioni italiane: merito del suo aspetto decisamente scenografico e della sua collocazione nel panorama della Valle d’Aosta, dove il suo profilo irto di torri e torrette si staglia su un dolce pendio.


LA FORTEZZA DEGLI CHALLANT – Fénis compare alla ribalta della storia nel 1242, quando un Castrum Fenicii (termine che potrebbe derivare dal latino ‘foenile’, fienile) viene citato nell’atto di vassallaggio che gli Challant, signori del luogo, prestavano ai conti di Savoia. Doveva essere, in quell’epoca, una struttura fortificata piuttosto primitiva: consisteva presubilmente, in un grosso mastio, identificabile con la grande torre che oggi fiancheggia l’ingresso principale, su cui si imperniava una cortina dall’andamento irregolare.


Intorno al 1330 (secondo alcuni storici nel 1337) Aimone di Challant trasformò il primitivo fortilizio nell’odierno castello, dall’aspetto turrito e severo, ma il cui interno mostra già i segni di raffinata dimora signorile. L’ampliamento, in modo abbastanza inusuale, lasciò quello che era il nucleo centrale dell’edificio originario a contatto con l’esterno, invece di inglobarlo, come era di regola in questi casi.
Nacque un edificio d’impianto a pentagono irregolare, con gli angoli difesi da torri e torricelle, dotato di cinta muraria doppia, con merlatura a coda di rondine. Il cortile interno, a forma trapezoidale, ha le pareti sontuosamente affrescate: di particolare rilievo un ‘San Giorgio che uccide il drago’, che domina la scalinata di accesso al piano superiore. Anche qui le sale e la cappella sono sontuosamente affrescate.



UNA COSTRUZIONE ATIPICA – Tra i castelli della Valle d’Aosta, solitamente costruiti su un rilievo a dominio della zona sottostante, Fénis risulta una struttura atipica: è un castello quasi di pianura, che non si appoggia a nessun rilevante ostacolo naturale, ma solo a una collinetta dal dolce pendio.
Altrettanto insolito nel panorama della valle è il suo aspetto pittoresco, irto di torri, torrette, bertesche, cammini di ronda e caditoie. Questo aspetto è stato certamente esaltato dai restauri eseguiti nel corso del XIX secolo da Alfredo D’Andrade, che pur rispettando la concezione di fondo dell’edificio originario ne hanno restituito una versione con venature romantiche.



UN “CAMPIONARIO” DI TORRI – Il castello di Fénis annovera, tra le sue numerose peculiarità forse uno dei più vasti campionari di torri riscontrabile in un solo complesso architettonico. Si tratta quasi di un’antologia completa di questo tipo di costruzione: grosse torri quadrate con e senza apparato a sporgere, torri e torrette tonde, torricelle pensili. È un insieme assai spettacolare e movimentato, che contribuisce non poco al fascino dell’edificio.



ARTISTA, RESTAURATORE E MECENATE – Alfredo D’Andrade, mercante portoghese innamoratosi dell’Italia, dove stabilì la sua residenza e si dedicò allo studio e al restauro delle antiche architetture (castelli in particolare), è uno dei ‘grandi nomi’ dell’Ottocento architettonico piemontese. La sua intensa attività di restauratore coinvolse anche il castello di Fénis, da lui prima acquistato, poi puntigliosamente restaurato, infine donato munificamente allo Stato. Certamente il restauro accentuò gli aspetti pittoreschi dell’edificio, facendone – come si espresse uno studioso – una “rievocazione fiabesca di un’atmosfera di leggenda”.
Ma al di là di alcune forzature, l’intervento di D’Andrade permise di salvare e tramandare ai posteriori una delle più pregevoli  architetture della Valle d’Aosta.



DA FORTIFICAZIONE A PALAZZO ABITATIVO – Il castello di Fénis testimonia il passaggio dal castello primitivo, con scopi unicamente o quasi difensivi, al castello-palazzo di impronta rinascimentale, con funzioni residenziali e rappresentative e spazi adatti a una fastosa vita di corte.



Celebri sono gli affreschi dell’edificio. La maggior parte di questi è attribuibile a maestranze quattrocentesche piemontesi, ed è quindi stata aggiunta in un’epoca successiva alla prima ristrutturazione compiuta da Aimone di Challant nel Trecento.



Dal cortile centrale, una scala semicircolare esterna porta ai piani superiori e a un duplice loggiato le cui pareti sono tutte ornate di affreschi raffiguranti santi e filosofi: queste figure tengono in mano cartigli con proverbi e ammonizioni scritti in antico francese.
Notevoli sono la decorazione e i mobili d’epoca che arredano la cosiddetta ‘sala del Trono’, situata al piano superiore.


Le pareti della ‘cappella’, sempre al piano superiore, sono affrescate con soggetti e scene religiose risalenti al Quattrocento: Vergine della Misericordia, Crocifissione e figure di santi e apostoli.



Meritano una visita anche la ‘cucina’ e la stanza adiacente, che permettono di farsi un’idea della vita quotidiana in un castello nel periodo medievale.



I pannelli in legno intarsiato e i caminetti delle stanze sono del XV secolo.
La torre che si trova nell’angolo nordoccidentale un tempo veniva usata come prigione.
Nel castello è ora ospitato il “Museo dell’Arredamento valdostano”, con mobili antichi di notevole pregio.


7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho visto tante volte questo castello nelle varie trasmissioni italiane. Davvero bello e ben curato, cosa rara almeno dalle mie parti dove si istallano in mura medioevali interruttori della ticino, intonaco e sistemi di condizionamento ...

Mi hanno sempre affascinata le grandi cucine medioevali ... con quegli "immensi" camini!

McGlen ha detto...

Ti do un gossip abbastanza inutile su questo meraviglioso castello...
Sapevi che è stato usato per girare il film trash "Fracchia contro Dracula"?

Paoletta ha detto...

l'ho visitato tantissime volte . . .e negli ultimi anni sono state aperte anche le stanze superiori, chiuse per restauro da un sacco di anni. E' un castello da vedere!

Gabriele Omodeo Vanone ha detto...

Frequento la Valle d'Aosta da molto tempo e da altrettanto tempo avrei voluto visitare l'interno di questo castello, ma le code chilometriche me lo hanno sempre impedito. Spero nei prossimi anni di ritrovare, tra le altre, la voglia di visitare questo castello dal sapore fiabesco, cercando anche di comprendere se la sua storicità è stata o meno intaccata dai restauri del XIX (e successivi) secoli.
Purtroppo, da frequentatore della valle, faccio un commento per Moira. Non so come sia dalle tue parti e mi spiace che vengano intonacati a fresco pareti in pietra e ivi vengano installati interruttori a vista della B ticino, ma se questo è il prezzo da pagare per avere quasi salva una struttura, a costo di perderne il valore storico e farle acquistare un nuovo valore spirituale, ben venga. Fai un salto, quando puoi, in Valle. Vedrai che per uno, due castelli tenuti in condizioni "decorose", mi riferisco a Fenis e Challand Saint Victor, ce ne sono altrettanti, se non di più, in condizioni pietose... Distrutti, ruderi... Un vero spreco dovuto alla scempiaggine, per lo più, dei Savoia e dei più recenti Challant.
A proposito, per quanto ne so io gli Challant e i Savoia non sempre hanno avuto buoni rapporti! Ma non sapevo, almeno fino ad ora, che gli Challant prestassero vassallaggio a conti di Savoia...

Francesca D. ha detto...

Ci sono stata qualche anno fa, ed è magnifico! Entrarci è come fare un salto indietro nel tempo, ed essere catapultati nel Medioevo...Al suo interno le camere da letto sono molto suggestive, con letti e bauli dell'epoca...E c'è un camino in cui si entra in venti, ed ha una cappa d diversi metri, guardarla da sotto in sù fa davvero impressione! La Valle d'Aosta è veramente ricca di fortificazioni, quest'estate sono stata anche al forte di Bard, che sicuramente merita altrettanto di essere visitato! I tuoi post sui castelli sono fantastici...non è che eri una castellana in una vita precedente?! :)

maris ha detto...

Che bello il Castello di Fenis! L'ho visitato nel lontanissimo 1983(avevo solo 10 anni) durante la meravigliosa vacanza che trascorso in Valle d'Aosta (l'intero mese di Luglio!) ospite con la mia famiglia nella casetta che avevano ad Etroubles (Aosta) dei nostri amici piemontesi.....sono ricordi fantastici!
Andammo al Castello di Fenis in una luminosissima giornata e rimasi incantata da quel posto...
Grzie perchè mi fai ricordare tanti luoghi del mio passato, cara Ziamame :-) un abbraccio!

Silvia O. ha detto...

Ho anch'io un ricordo nettissimo di questo castello, che ho visitato all'alba dei tempi quando ero una ragazzina, in compagnia dei miei, durante un indimenticabile giro della Valle d'Aosta. Che bei ricordi! E che belli questi post sui castelli... (ecco che emerge la romanticona che è in me!)

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